Il 20 gennaio il presidente Donald Trump ha giurato come 47° presidente degli Stati Uniti. Durante il discorso inaugurale Trump ha ripreso alcuni slogan della sua campagna elettorale. “L'età d'oro dell'America inizia proprio ora”, ha detto il neopresidente USA, promettendo di reprimere l'immigrazione illegale, aumentare le trivellazioni petrolifere nazionali, imporre dazi, annullare gli obiettivi federali sui veicoli elettrici, porre fine ai programmi di diversità, equità e inclusione.
A Pechino seguono con estrema attenzione, le prime mosse del Presidente Trump. Xi Jinping, gli altri leader del Partito comunista e gli analisti incaricati di monitorare la politica estera americana, cominciano a farsi un’idea di ciò che li aspetta. Una battaglia ‘ideologica’, aspra e dai toni persino violenti. Ma questa è solo la superficie dell’iceberg. Sott’acqua c’è di peggio.
Attacco al cuore Al centro di questa rinnovata malvagità egemonica sta il ritorno all’arcaico diritto di sangue: sono veri americani (come, peraltro, sono cittadini italiani) quelli che possono vantare che nelle loro vene scorra il puro sangue della nazione
Quando ho visto la foto delle persone in fila per essere deportate ho pensato che doveva essere un falso.
Il taglio del cuneo fiscale targato Meloni è un flop. Con il nuovo meccanismo ci rimette chi guadagna meno: fino a 1.200 euro persi in busta paga
Se il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, non fosse andato solo due mesi fa a L’Aia, a rassicurare tutti che l’Italia è in prima fila per la lotta al traffico di esseri umani e che il sostegno alla Corte Penale non è in discussione, noi – quasi quasi – alla strana storia del war lord libico, ricercato dall’ICC, che viene rilasciato per vizi di procedura, avremmo anche potuto credere.
Autonomia differenziata, in Italia come in Romania la Corte Costituzionale impedisce al popolo di votare
Un paio di giorni fa la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum contro la Legge sull’autonomia differenziata fortemente voluta dal ministro Calderoli. Si tratta di una decisione gravissima, che a mio parere non ha nulla a che vedere con la giurisprudenza e con la legalità, come si evince dalle motivazioni con cui la Corte ha detto che il referendum non era ammissibile.