Lo avevano promesso e hanno mantenuto la parola: "o rientriamo tutti o non rientra nessuno" avevano detto i 200 lavoratori della Deloro Microfusione di Pieve Emanuele, nel Milanese.
Che sono rimasti quattro giorni davanti ai cancelli della fabbrica da cui erano usciti in sciopero dopo il licenziamento del collega Fabio Orlando, causato da un errore burocratico sui permessi della 104, usati per assistere la moglie invalida.
Ieri sera, dopo una lunga giornata di trattative, l'annuncio che il 48enne delegato sindacale della Fiom potrà rientrare al lavoro è stato accolto dall'applauso liberatorio delle lavoratrici e dei lavoratori dell'azienda del Milanese, che in questi giorni si sono alternati dall'alba al tramonto per esprimere il loro sostegno al collega che, preso dai problemi di salute della moglie, non si era accorto che era scaduta la 104.
Quando se ne è reso conto, agli inizi di aprile, si è autodenunciato prima all'Inps e poi alla sua azienda la quale, inizialmente, aveva risposto con un licenziamento per "rottura del rapporto di fiducia". Fino a ieri, con la svolta ottenuta grazie "alla solidarietà da parte dei colleghi, che ha determinato il risultato" ha commentato Elena Dorin, segretaria generale della Fiom di Milano. E' stata lei a dare al presidio l'annuncio dell'intesa raggiunta: il licenziamento sarà convertito in un provvedimento disciplinare, pare una sospensione con reintegro, di cui devono ancora essere discussi i dettagli. Intanto si festeggia il risultato e il percorso fatto tutti insieme: "in questi giorni - ha sottolineato Dorin - abbiamo scritto una pagina bella che cancella un'ingiustizia all'insegna della solidarietà".
"Finalmente sono riuscito a dormire, non riuscivo a chiudere occhio da venerdì, guardavo i miei figli e avevo paura del domani" commenta da parte sua Fabio Orlando, ancora stupito della solidarietà ricevuta. "I miei colleghi, lavoratori di altri aziende, gente che non conoscevo nemmeno - racconta all'ANSA - sono venuti a darmi supporto, erano lì per me, non pensavo davvero che ci potesse essere tutta questa solidarietà. Per fortuna che esistono i giornali che hanno dato notizia del mio caso e persone che ascoltano con senso civico e umanità".
Sono gli stessi valori che lui - delegato Fiom come il fratello, che lavora nella stessa azienda - insegna ai suoi figli di 10 e 14 anni, cui dice sempre: 'nella vita non bisogna mai mollare'. Come non hanno fatto né lui né i colleghi che hanno sostenuto la sua lotta: "alla fine abbiamo pianto tutti insieme, è stata - conclude - una liberazione per tutti quanti". Del caso si era interessato anche il sindaco di Pieve Emanuele, Pierluigi Costanzo: "tutto è bene quel che finisce bene" il suo commento alle "giornate intense alla Deloro" dove "per fortuna ha prevalso il buonsenso".
Anche l'amministrazione comunale ha partecipato all'incontro decisivo di ieri, convocato dalla Prefettura di Milano: "Siamo riusciti a trovare una soluzione condivisa per reintegrare il lavoratore licenziato e allo stesso tempo - spiega il sindaco - valorizzare lo straordinario lavoro fatto in questi anni dall'azienda insieme ai suoi lavoratori e alle sue lavoratrici. Questo accordo rappresenta un nuovo rilancio per questa importante realtà del nostro territorio". E questa mattina, dopo i 4 giorni di sciopero, è ripreso il lavoro.
01/08/2025
da Ansa