ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

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Perché l’Italia ha così pochi laureati?

L’Italia produce pochi laureati. Si tratta di un problema strutturale che persiste da decenni. I dati OECD dicono che il nostro paese presenta una bassa incidenza di persone con educazione terziaria, sia essa università, accademia o percorsi di formazione professionalizzanti. Soltanto il 29,2% dei giovani tra i 25 e i 34 anni ha completato il percorso di formazione. 

Diminuisce il reddito reale delle famiglie. E' cresciuto in tutti i paesi OCSE , fatta eccezione per L'Italia

Ocse, il reddito reale delle famiglie italiane è diminuito dello 0,3%  

Il reddito reale delle famiglie italiane è diminuito dello 0,3% nel secondo trimestre del 2023 dopo essere aumentato del 3% nel primo trimestre. Lo segnala l’Ocse, evidenziando che anche il Pil reale procapite nel nostro Paese è sceso dello 0,3% dopo un incremento dello 0,7% nei primi tre mesi dell’anno.

Tim, la guerra è appena iniziata: approvata l’offerta di Kkr( CIA), Vivendi annuncia la battaglia legale

Il cda di Tim ha approvato l'offerta di Kkr sulla rete unica, Vivendi (primo azionista) si oppone e promette battaglia legale.

La nuova mappa dell’energia nel Medio Oriente in guerra

Se la graduale normalizzazione del ruolo di Israele nella regione poteva far pensare a una semplificazione della mappa energetica e politica del Medio Oriente, ignorando del tutto la questione palestinese, adesso la guerra con Hamas e la minaccia di un conflitto regionale hanno rimescolato tutte le carte

L’atomica di Israele: ‘Netanyahu vattene’

Il ministro religioso che propone l’uso dell’arma atomica per cancellare Gaza a gaziani dalla faccia della terra e Netanyahu sospende il ministro, per salvare se stesso. E nonostante il divieto di assembramenti e la repressione del dissenso politico, la piazza di Israele ribolle. A migliaia questo sabato a Gerusalemme, Haifa, Tel Aviv, Cesarea, Beer Sheva, Eilat, elenca Sarah Parenzo sul Manifesto. Anche davanti alla casa del premier Netanyahu, al canto di «In prigione ora». Scelte politiche cha hanno acuito le tensioni con la parte palestinese, l’incapacità a prevenire l’attacco del sette ottobre e il mancato sostegno alle famiglie degli ostaggi.

Firmiamo appello al cessate il fuoco di Amnesty International

Ho firmato e invito a firmare l’appello on line lanciato da Amnesty International Italia che certo non può essere accusata di essere organizzazione filo-Hamas.

Spero che le firme diventino presto centinaia di migliaia.

L’appello condanna tutte le parti per gli attacchi contro i civili e toglie ogni alibi dietro cui si nascondono i sostenitori italiani di Netanyahu.

Palestinesi e paesi arabi: Egitto e Libano

Il racconto di un rapporto complesso e spesso tormentato che abbiamo iniziato domenica scorsa. Dopo la costituzione dello stato di Israele e dopo il primo conflitto arabo-israeliano del 1948, con centinaia di migliaia di profughi palestinesi che ripararono nei vicini paesi arabi. La Nakba, la tragedia. Da allora, campi profughi palestinesi sparsi in Medio Oriente, molto spesso non graditi dagli altalenanti nazionalismi ospiti. Avevamo scritto della fragilità della Giordania e del ‘settembre nero’ e del campo di Yarmuk in Siria. Oggi Giovanni Punzo ci scrive di Egitto e Libano dove la questione palestinese, antichi profughi e questione politica con Israele, stanno tornando attualità scottanti, come approfondiremo domani.

All’ex Gkn un centro di soccorso. Salvetti: “Fare comunità è essenziale”

SOLIDARIETÀ OPERAIA. La convergenza nella lotta aiuta a catalizzare gli sforzi: "Qui 25 squadre di volontari fra Brigate di solidarietà attiva, Casa del popolo di Quinto, i ragazzi del Lebowski e quelli del cantiere sociale k100 Cienfuegos, ci sono anche i lavoratori migranti in sciopero di Mondo Convenienza". Oggi assemblea con i soccorritori e contro i licenziamenti:"Teniamo tutto insieme".

Comunicato Stampa della Segreteria regionale PRC Toscana -Nubifragi in Toscana

Disastro climatico in Toscana: è uno dei volti di questo modello di sviluppo. Non si po’ chiedere lo stato di calamità e da domani continuare come se niente fosse.

“Questi eventi meteo estremi sono la normalità e noi non siamo pronti”. Parla il presidente di Anbi, Vincenzi: “Il Pnrr non basta, servono più fondi per i territori”

Per Vincenzi di Anbi gli eventi atmosferici estremi ormai “sono la normalità e noi non siamo ancora pronti per affrontarli"
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