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Trump apre la guerra dei dazi. Nuove imposte sui beni importati da Cina, Canada e Messico. Che varano contro-dazi contro gli Usa

La guerra dei dazi è realtà, negli Usa sono entrati in vigore le nuove imposte sui beni importati da Cina, Canada e Messico che hanno risposto con contro-dazi

L’opposizione si riorganizza: dai comizi di Sanders alle piazze contro l’amministrazione Trump

Dopo la vittoria alle presidenziali, Donald Trump dichiarò di aver ricevuto “un mandato inequivocabile per cambiare il paese”, nonostante avesse ottenuto all’incirca lo stesso numero di grandi elettori ricevuti da Biden quattro anni prima (312 contro i 306 dell’ex presidente) e rimanendo ben lontano dai 365 grandi elettori con cui Obama arrivò alla Casa Bianca nel 2008.

Prima il taglio del cibo, poi l’acqua: il nuovo piano Gaza

Striscia continua. Fonti stampa e governative israeliane svelano le possibili mosse. E la Ue le «legittima». Ben Gvir propone di bombardare i depositi di aiuti. Così Tel Aviv vuole costringere Hamas a estendere la prima fase della tregua e non passare alla seconda

Anche sei banche italiane nel programma per realizzare i caccia F-35

Sei banche italiane fanno transitare sui loro conti oltre 20 milioni di euro, derivanti dalle esportazioni di componenti dei caccia F-35

Trump rincara la dose: «Kiev non vuole la pace Presto sarete soli»

Forzare il patto di stabilità, usare i fondi russi congelati all’estero, racimolare i soldi non spesi del Pnrr, riformare il mercato dei capitali per la felicità dell’industria bellica. L’Europa accelera sul riarmo per l’Ucraina, mentre Trump rincara la dose: «Resterete soli»

L’Oscar palestinese che non vedranno nelle sale Usa

L’Oscar per il miglior documentario è stato assegnato a ‘No Other Land’, film indipendente prodotto da un collettivo israeliano-palestinese che nelle scorse settimane aveva ottenuto recensioni entusiaste e importanti riconoscimenti, ma che nonostante l’ottima accoglienza non è ancora stato distribuito negli Stati Uniti, il mercato più importante al mondo per l’audiovisivo, per via del suo contenuto critico verso Israele, denuncia il Post.

Trump: “Questa è la peggiore dichiarazione che Zelensky avrebbe potuto fare, e gli Stati Uniti non la sopporteranno ancora per molto!”



Washington vuole una rapida fine delle ostilità sul territorio ucraino, non un prolungamento del conflitto per altri anni, ha dichiarato lunedì il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, indicando che chi non vuole un accordo di pace sull'Ucraina, non rimarrà con gli Stati Uniti per molto tempo.

Sale la pressione fiscale: l’Italia di Meloni & C. è il Paese delle tasse e dell’austerity

Il Pil 2024 allo 0,7% è sotto le stime del governo. Migliora il deficit e ritorna l’avanzo primario ma è frutto della cura dei tagli

Trump: “Non tollererò a lungo la posizione di Zelensky sulla tregua”. Così l’amministrazione Usa si muove contro il leader ucraino

Dietro il presidente, dal segretario di Stato a quello del Tesoro, al consigliere per la sicurezza e il decano dei repubblicani, si moltiplicano le voci che chiedono, apertamente o meno, le dimissioni del leader ucraino

La lotta (sotterranea) tra Londra e Usa per le risorse ucraine

Non accennano a placarsi le lacrime dell'italica stampa euroguerrafondaia per la «scena di bullismo internazionale che è andata in onda alla Casa Bianca» (La Stampa) venerdì scorso e le lamentazioni per «la violazione del diritto internazionale e la sicurezza dell'Europa dell'Est» (idem) minacciata, ca va sans dire, dall'”autocrate del Cremlino” che, dopo l'Ucraina, punterà certamente «a Romania e Moldavia», per poi, c'è da giurarci, seguire le orme dello zar Alessandro I e arrivare fino a Parigi dove, in mancanza di una figura degna della storia mondiale come quella del grande Napoleone I,

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