Il ministro presenta il suo piano per impedire il futuro Stato di Palestina. Il governo italiano resta immobile, mentre Zuppi legge i nomi dei 12mila bimbi uccisi a Gaza.
Mai, come in occasione di questo vertice Trump-Putin, l’Europa si era scoperta così geopoliticamente marginale. Sdegnoso sconcerto, alla notizia che gli Stati Uniti l’avevano scavalcata sul dossier-Ucraina, e una rabbia quasi isterica. Ma il Vecchio continente su questa guerra, così maldestramente gestita, si è praticamente autoemarginato, bruciandosi i ponti alle spalle.
Protesta alla Knesset dei soldati israeliani feriti, mentre il governo guarda a Gaza e ai giacimenti offshore da sottrarre alla parte palestinese che ancora sopravviverà e sarà lasciata in ciò che resterà di Gaza. Eric Salerno senza sconti dalla Voce di New York a Remocontro
Violenze, scioperi e gente nelle strade. La tranquillità di Panama negli ultimi mesi sembra un lontano ricordo. D’altro canto, la partita è grossa: in ballo c’è, di fatto, il controllo del Canale, che consente di passare dall’Atlantico al Pacifico, risparmiandosi il periplo dell’America Meridionale e la mitica e burrascosa rotta di Capo Horn.

