Visita a sorpresa nella capitale ucraina del leader ungherese Orban, il giorno dopo aver assunto il ruolo di presidente di turno dell’Unione, a rompere un vecchio e sempre più incerto tabù europeo. «Un cessate il fuoco immediato per accelerare i negoziati di pace con la Russia». Basta precondizioni, la sostanza, invocando ciò che nessun altro partner europeo aveva chiesto finora al leader ucraino. ‘Men che meno in casa sua’ osserva Stefano Intreccialagli, dell’ANSA.
Risposta risentita del leader ucraino: ‘Serve una pace giusta’. Mentre gli Usa annunciano: ‘Altri 2,3 miliardi di aiuti militari’
Il 4 luglio l’UE parte alla guerra dei dazi. Nel mirino i tre principali produttori cinesi di auto elettriche (Byd, Geely e Saic) con misure punitive che vanno dal 17% al 38%. In gergo si chiama ‘de-risk’, riduzione del rischio da forze rivali, politiche, economiche o militari che siano. Ovviamente sapendo che il colpito -e in questo caso ‘che bersaglio’-, non starà fermo a subire senza risposta.
C'è poco da festeggiare per gli ultimi dati sul mercato del lavoro, tra occupazione in frenata e salari che crescono troppo poco.
La crescita dell’occupazione in Italia si è già fermata. E anche l’aumento del potere d’acquisto è, in realtà, ben al di sotto della media europea. C’è poco da festeggiare, anche stavolta, per la ministra del Lavoro, Marina Calderone, per la situazione del mercato del lavoro in Italia.
Autonomia, l’Emilia-Romagna velocizza l’ok al referendum (prima delle dimissioni di Bonaccini). Si mobilitano le altre 4 Regioni. Obiettivo: evitare la raccolta delle firme
L’obiettivo è quello di arrivare all’ok prima dell’11-12 luglio. Per richiedere il referendum servono almeno cinque Consigli regionali: senza l’Emilia-Romagna, il fronte progressista – Sardegna, Toscana, Puglia e Campania – non avrebbe il numero minimo e sarebbe necessario far partire una difficile raccolta firme
Il Rassemblement National, che ha le radici nel collaborazionismo francese con i nazisti durante la seconda guerra mondiale e prima ancora con la destra più reazionaria, è riuscito a convincere parti significative di elettorato popolare del suo essere una vera alternativa al “macronismo”. E su questo ci dobbiamo interrogare