Donald Trump è tornato, e con lui il catalogo delle negazioni climatiche.
La Casa Bianca ha ripreso il suo vecchio copione: eliminare finanziamenti, smantellare impegni internazionali e fare della crisi climatica un fastidio da cancellare con un tratto di penna. L’uscita degli Stati Uniti dal fondo per le perdite e i danni concordato alla Cop28 e i tagli all’USAid suonano come una condanna per i paesi più vulnerabili: il colosso responsabile del maggior volume storico di emissioni ha deciso che il conto lo pagheranno altri.

