Rimangiarsi le promesse è un’abitudine della politica, ma farlo senza metterci la faccia è una specialità per pochi. Al momento, a detenere il primato nazionale è saldamente la Meloni, che in pochi mesi di governo ha ribaltato montagne di impegni elettorali: dalle accise al pos, dal blocco navale alle pensioni, e qui non c’è spazio per tutto l’elenco.
Il 19 aprile del 1943, ottant’anni fa, iniziò la rivolta del ghetto di Varsavia, in cui circa settecento ebrei si ribellarono agli occupanti nazisti e alle deportazioni nei campi di concentramento. Soprattutto giovani che formavano piccoli gruppi di resistenza, male armati ed equipaggiati in maniera approssimativa: la rivolta durò quasi un mese. L’intero quartiere del ghetto fu raso al suolo e migliaia di ebrei furono catturati, uccisi o deportati nei campi concentramento di Poniatowa, Trawniki e Majdanek, sempre in Polonia. Ma la rivolta del ghetto di Varsavia è diventata per la storia ebraica e mondiale un episodio simbolico di resistenza alle persecuzioni antisemite. Dalla ricostruzione puntuale del Post
Sei procedure d’infrazione europee in un solo giorno Oltre al PNRR la Meloni ci farà perdere una valanga di miliardi
Una gragnola di procedure d’infrazione è quella che si è abbattuta sull’Italia per aver violato diverse norme comunitarie. Si va da quelle sui lavoratori stagionali sfruttati fino all’abuso dei contratti precari nel settore pubblico, dai ritardi di pagamento della Pubblica amministrazione alla normativa antiriciclaggio.
19/04/2023
da La Notizia
Ieri Lollobrigida, al congresso della Cisal ha rivangato la teoria della sostituzione etnica, cioè un disegno mondiale per soffiare l’Italia agli italiani.
Calderone, Piantedosi, Pichetto Fratin e Urso: i ministri traballanti . Hanno collezionato gaffe, polemiche e dossier irrisolti. Tanto da essere quasi commissariati da Palazzo Chigi. Calderone e i guai col reddito di cittadinanza, Pichetto Fratin ignorato dall’Ue, Piantedosi disastroso sui migranti, Urso tanto fumo e poco arrosto sul cuneo fiscale. I ministri più in difficoltà del governo Meloni.
Fox tv di Murdoch pagherà 787,5 milioni di dollari, dopo aver ammesso di detto bugie sulla società Dominion che aveva elaborato e gestito il voto elettronico che aveva bocciato Trump. Le teorie della cospirazione sulle elezioni del 2020 truccate cavalcate da Fox che, in onda, ha definito più volte truccati a favore di Joe Biden i dispositivi di voto di Dominion. Bugie confesse alla vigilia del processo che poteva costare 1,6 miliardi se non peggio. Accordo e metà prezzo e condanna formale evitata. Quella politica e giornalistica per Trump e la tv del Padrone, no.