La presa della Bastiglia, 14 luglio 1789, la fortezza prigione dei Re despoti, l’inizio della rivoluzione francese, del 14 luglio dal 1880 la festa solenne nazionale francese solennizzata con un’imponente parata militare, concerti, balli popolari e fantasmagorici fuochi d’artificio. In quasi un secolo e mezzo di celebrazioni. E anche occasione di segnali di inquietudini politiche o popolari. Un po’ come oggi con Macron, che evitata l’onda nera di Le Pen, non sa come fronteggiare la spinta rossa di Mélenchon, contro tutti i più diffusi voti popolari.
GAZA. È una icona, un mito vivente per tutti i palestinesi. Perché è sfuggito per decenni ai servizi segreti israeliani e per aver saputo trasformare un gruppo armato in una forza paramilitare.
Israele ha cercato di uccidere Mohammed Deif numerose volte tra il 2001 e il 2021. È di ieri l’ennesimo tentativo. Mentre scrivevamo, non era certa la presenza del capo dell’ala militare di Hamas, tra le tante vittime del davastante attacco aereo israeliano nella «zona sicura» di Mawasi. Anzi, Hamas continuava a smentirla.
La Gaza martoriata da una guerra senza fine su ‘la Voce di New York’. Voce quasi rauca a forza di invocare una fine della tragedia israelo-palestinese che non sia indegna, come quella che in realtà si profila. La guerra che continua a mietere vittime mentre il processo di colonizzazione israeliana avanza in Cisgiordania, segnala Eric Salerno. «Più si cerca di fare il punto, più il quadro diventa ingarbugliato», mentre avverte su ‘Operazione vendetta’.