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Ucraina alle ultime trincee del Donetsk

Ucraina alle ultime trincee del Donetsk

La situazione nel Donetsk è sempre più difficile per l’Ucraina. La parte di territorio ancora in mano a Kiev si è ridotta fino a creare una sacca intorno alle ultime roccaforti per la resistenza. Kostiantynivka ne sta già pagando le conseguenze, Kramatorsk e Sloviansk si preparano a una situazione che potrebbe rapidamente portare alla ritirata e alla resa.

Avanzata russa senza sosta

L’avanzata della Russia continua senza sosta, anche se con forti perdite. In luglio le forze di Mosca hanno registrato i progressi territoriali più estesi dall’inizio del 2025.

  • Dal 2025 si stima che i soldati di Mosca abbiano occupato 2.870 kmq, dei quali 643 solo nel mese di luglio, in aumento di 2,5 volte rispetto ad aprile e di sei volte rispetto allo stesso periodo del 2024. Per dare un termine di paragone, secondo l’Institute for the study of War (Isw), un centro studi statunitense, nell’intero 2024 i soldati del Cremlino erano riusciti a conquistare 4.168 chilometri quadrati.

Mosca ha annunciato nei giorni scorsi la conquista di Chasiv Yar, Kiev ha smentito. Putin, che durante questi tre anni e mezzo di guerra si è espresso raramente sulle conquiste territoriali del suo esercito, invece ribadisce. Segnale che Chasiv Yar potrebbe rappresentare un punto di svolta negli equilibri sul campo. Aprendo la strada alla conquista dell’intero Donetsk. Occuparne il territorio ancora controllato dagli ucraini (meno del 40% della superficie pre-bellica), permetterebbe a Putin di annunciare al mondo «la liberazione del Donbass», le famose «terre dei russofoni oppresse dal regime neo-nazista di Kiev».

Russia vincente e Trump in scena

La progressione russa sul campo è costante dalla fine della controffensiva ucraina fallita dell’estate di due anni fa e ultimi mesi è aumentata esponenzialmente. Ma l’accelerazione è sarebbe costata all’esercito russo perdite rilevanti ma segrete. Ma ci pensa Donald Trump –sempre la sacra virtù del dubbio-, dichiara che La Russia ha perso 20mila soldati nell’ultimo mese, tra morti e dispersi, e dal 1° gennaio di quest’anno le perdite totali sono 112.500». Mentre per l’Ucraina, sempre secondo il presidente Usa, il totale delle perdite nel 2025 sarebbe di 8mila, «senza considerare i dispersi». È scontato che per gli aggressori il prezzo da pagare sia più alto rispetto ai difensori, anche se il rapporto di una vittima ucraina per ogni 14 russe appare decisamente poco credibile.

Situazione militare critica, quella politica peggio

L’Alta corte anticorruzione dell’Ucraina ha deciso una cauzione da 10 milioni di grivne, circa 240mila dollari, per Serhiy Haidai, l’ex capo dell’amministrazione militare del Lugansk, uno dei pezzi grossi coinvolti nell’ultima operazione delle autorità anti-corruzione Nabu e Sapo (la prima dopo che il parlamento – in una completa inversione di rotta – aveva restituito a queste ultime l’indipendenza dal governo, tolta per legge pochi giorni prima).Il caso riguarda pagamenti illegali nell’acquisto di droni e attrezzature per la guerra elettronica. In aula si è parlato anche dei rapporti tra Haidai e Andriy Yermak, il potente capo dell’ufficio del presidente. Non è il prima investigazione di Nabu e Sapo che sfiora il “cerchio magico” di Volodymyr Zelensky: da giugno è sotto inchiesta per corruzione Oleksiy Chernyshov, vice-primo ministro fino al rimpasto di metà luglio.

Germania, problemi sul sostegno all’Ucraina

Il segretario della Csu e governatore della Baviera Markus Söder chiede lo «stop al sussidio di cittadinanza per i rifugiati ucraini con valore retroattivo» accendendo così il dibattito nella maggioranza. A sentire il leader dei cristiano-sociali, l’assegno mensile ai profughi ucraini rappresenterebbe un «chiaro disincentivo alla ricerca del lavoro da parte di persone pur qualificate». Il patto di governo fra Cdu-Csu e Spd prevede sì la trasformazione del sussidio di cittadinanza alla stregua dell’aiuto generico per i richiedenti asilo, tuttavia la riforma deve essere ancora completata e non ha ancora toccato le erogazioni garantite dallo stato. Secondo Söder, dunque, non solo il governo Merz deve sospendere quanto prima gli aiuti per i profughi futuri ma bisogna ‘definanziare’ anche gli ucraini già presenti in Germania.

  • A innescare politicamente il leader Csu, l’interrogazione parlamentare di Afd che chiedeva conto del peso per il sostentamento dei profughi dall’Ucraina sul totale complessivo della spesa. Degli oltre 46 miliardi per il sussidio di cittadinanza, quasi 6,5 sono destinati a chi è fuggito dall’invasione russa. Di fatto, la guerra sul fronte orientale resta un impegno sempre meno sostenibile, soprattutto politicamente

06/08/2025

da Remocontro

rem

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