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Sanzioni Usa ai giudici che accusano Netanyahu di crimini di guerra

Sanzioni Usa ai giudici che accusano Netanyahu di crimini di guerra

Corte penale internazionale. Il segretario di Stato americano Marco Rubio annuncia sanzioni Usa a quattro giudici della Corte penale internazionale per «azioni illegittime contro gli Stati Uniti e Israele». Giudici ‘colpevoli’: Solomy Balungi Bossa dell’Uganda, Luz del Carmen Ibáñez Carranza del Perù, Reine Adelaide Sophie Alapini-Gansou del Benin e Beti Hohler della Slovenia.

           

Padroni del mondo

Secondo il dipartimento di Stato statunitense, i giudici avrebbero approvato delle misure ‘politiche’ che prendono di mira specificatamente gli Stati Uniti e Israele, e che questo rappresenta un abuso del loro potere. E l’ordine delle sanzioni arriva direttamente dai ‘Padrone massimo’, Donald Trump, dopo che la Icc aveva emesso i mandati di arresto per il primo ministro israeliano Netanyahu e l’ex ministro della difesa Gallant, accusati di crimini di guerra.

  • I due sono accusati di aver supervisionato un’offensiva israeliana durante il conflitto di Gaza che ha causato carestie, e commesso crimini di guerra, come segnalano Marina Catucci e Andrea Valdambrini.

Crimini di guerra anche statunitensi?

Giudici troppo impiccioni. In un’altra occasione alcuni dei giudici sanzionati avevano autorizzato indagini preliminari su dei presunti crimini di guerra compiuti dall’esercito americano in Afghanistan, e anche se queste indagini non sono state gradite. Due dei giudici sanzionati hanno autorizzato i mandati di arresto per Netanyahu e Gallant, e altri due hanno autorizzato l’indagine della Corte penale internazionale sugli abusi commessi dal personale statunitense in Afghanistan.

  • «In qualità di giudici della Icc», ha dichiarato Rubio, «questi quattro individui hanno attivamente preso parte alle azioni illegittime e infondate della Icc contro l’America o il nostro stretto alleato, Israele. L’Icc è politicizzata».

Usa trumpiani da circo

L’alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani Volker Turkha ha chiesto al governo statunitense di ritirare le sanzioni, l’ufficio di Netanyahu le ha invece celebrate, ringraziando l’amministrazione Trump: «Grazie, presidente Trump e segretario di Stato Rubio, per aver imposto sanzioni contro i giudici politicizzati della Corte penale internazionale». Dal canto suo la Icc ha ribadito il «pieno sostegno al suo personale», e ha assicurato che continuerà a «lavorare al fine di rendere giustizia alle vittime di crimini di guerra».

L’Europa qualche volta c’è

Pieno sostegno alla Corte penale internazionale arriva anche dalle istituzioni europee. Da von der Leyen a Kallas si invoca per la Icc «liberà dalle pressioni», con un richiamo opposto e speculare a quello di Usa e Israele, ‘frutto anche dell’attuale clima di ostilità transatlantica’. Ora l’esecutivo Ue potrebbe usare lo «statuto di blocco», arma per neutralizzare le conseguenze giuridiche delle sanzioni Usa. Lo chiedono Slovenia e Belgio. «Stiamo valutando», risponde la Commissione. Ma intento in Libia…

Diritto internazionale Libia-Italia

Crimini di guerra e crimini contro l’umanità, tra i quali tortura, omicidi, stupri e violenze sessuali commessi in Libia a partire da febbraio 2015. Sono le accuse rivolte a Osama Najeem Elmasri, destinatario di un mandato di arresto della Corte penale internazionale che, però, arrivato in Italia è stato arrestato, ma subito rilasciato. La Corte di appello di Roma aveva bloccato l’esecuzione del mandato di arresto perché i procedimenti dinanzi alla Corte non si possono svolgere in contumacia. E certo Elmasri, riaccompagnato a casa dall’Italia, non correrà più il rischio di uscire dal Paese.

Trump, l’esercito contro i migranti

Los Angeles, Guardia nazionale spara proiettili di gomma. Ieri il presidente Usa ha annunciato l’intenzione di inviare 2.000 soldati della Guardia Nazionale in California per sedare le proteste, iniziate venerdì nel centro di Los Angeles e poi estese. Alcuni manifestanti sono stati ripresi con il volto coperto da una mascherina mentre davano fuoco ad un’auto. Gli agenti della polizia di Los Angeles sono ‘sotto attacco’ da parte dei manifestanti che protestano contro la politica anti-immigrazione dell’amministrazione Trump e la polizia sta effettuando ulteriori arresti: lo ha detto il capitano della polizia della città, Raul Jovel, come riporta la Cnn.

Marines e proiettili di gomma

Cinquecento marines sono pronti ad essere dispiegati a Los Angeles su indicazione del segretario alla Difesa americano Pete Hegseth. Lo riferisce Abc News, citando il Comando settentrionale degli Stati Uniti. Le forze speciali sono «in stato di pronto intervento contro le proteste in corso nella metropoli della California». La Guardia nazionale sta sparando proiettili di gomma all’altezza degli occhi e delle gambe contro i manifestanti nel centro di Los Angeles. Lo ha constatato una giornalista ANSA sul posto

  • Il governatore della California, Gavin Newsom, ha accusato Donald Trump di essere un ‘dittatore’. «Incitare e provocare la violenza, creare caos di massa, militarizzare le città, arrestare gli oppositori. Questi sono atti di un dittatore, non di un presidente», ha attaccato il democratico.

09/06/2025

da Remocontro

Remocontro

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