L'Idf ordina di evacuare Deir al-Balah per compiere operazioni di terra, ma espande le manovre anche nel Nord della Striscia. Abbas indice elezioni del Consiglio nazionale palestinese: sono le prime dal 2006
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19:27
Salgono a 105 le persone uccise a Gaza: 92 mentre attendevano aiuti
Fonti negli ospedali di Gaza hanno riferito che dall’alba di oggi 105 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano, tra cui 92 in attesa di aiuti umanitari vicino a centri di distribuzione. Lo riferisce Al Jazeera.
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16:21
Sparati colpi d’avvertimento vicino a un centro aiuti
L’esercito israeliano conferma di aver sparato colpi di avvertimento oggi nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti a Gaza, ma sostiene che i dati forniti da fonti palestinesi su decine di persone uccise siano inesatti. Lo riferisce Times of Israel. In risposta a una domanda, l’Idf ha affermato che migliaia di palestinesi si erano radunati nel nord di Gaza e che le truppe nella zona “hanno sparato colpi di avvertimento per rimuovere una minaccia immediata per le truppe”. L’Idf ha affermato inoltre di essere “a conoscenza delle segnalazioni di vittime nella zona”, ma che “un esame preliminare mostra che il numero riportato di vittime non corrisponde alle informazioni esistenti” e che l’episodio è in fase di ulteriori indagini.
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15:10
“Amministrazione Trump infastidita da Netanyahu”
Sale la frustrazione dell’amministrazione Trump contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo gli attacchi in Siria. “Bibi si è comportato come un pazzo. Bombarda tutto in continuazione”, ha detto un funzionario della Casa Bianca ad Axios, osservando come le azioni di Netanyahu potrebbero “indebolire quello che Trump sta cercando di fare”. Secondo un altro funzionario Netanyahu è fuori controllo e ha il grilletto facile. “Netanyahu a volte è come un bambino che non si comporta bene”, ha aggiunto
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14:44
73 palestinesi uccisi, 63 erano in fila per gli aiuti
Fonti negli ospedali di Gaza hanno riferito che dall’alba di oggi 73 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano, tra cui 63 in attesa di aiuti umanitari vicino a centri di distribuzione. Lo riferisce Al Jazeera.
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13:51
Abbas indice elezioni del Consiglio nazionale palestinese: sono le prime dal 2006
Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas annuncia che, per la prima volta dal 2006, si terranno le elezioni per il Consiglio nazionale palestinese entro la fine dell’anno. Il Consiglio nazionale palestinese è l’organo legislativo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP). Un tempo era l’unico rappresentante del popolo palestinese a livello internazionale, ma il suo potere è diminuito con l’avvento dell’Anp come proto-governo palestinese, e oggi riveste principalmente un significato interno simbolico. Come l’Anp, è dominato dal movimento Fatah. Il testo della decisione presidenziale indica che il Consiglio nazionale palestinese sarà composto da 350 membri, due terzi dei quali rappresenteranno la patria e l’altro terzo rappresenterà la diaspora. L’annuncio sembra un tentativo di rilanciare la legittimità dell’Anp e dell’Olp, che da tempo stanno attraversando una profonda crisi di popolarità in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
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13:50
Salpata Freedom Flotilla, “a bordo anche latte in polvere, giochi a medicine”
“Siamo partiti da poco da Gallipoli, c’è stata tanta solidarietà da parte di tante persone e un corteo di barche che ci ha seguito fino fuori al porto. C’è stato anche un piccolo traghetto pieno di turisti solidali”. Lo dice all’ANSA Tony La Piccirella, che si trova a bordo della imbarcazione Handala della Freedom Flottilla, che tenterà di portare aiuti umanitari a Gaza. “A bordo – spiega – abbiamo medicinali, latte in polvere, alimenti e anche giocattoli. Ovviamente è una quantità simbolica, la nave è piccola. il punto è la solidarietà e l’intenzione di attraversare il blocco navale illegale imposto da Israele“. “Entro una settimana dovremmo arrivare – precisa – e i rischi sono parecchi. La prima nave che abbiamo provato a mandare quest’anno, la Conscience, è stata bombardata a 20 miglia dalle coste maltesi. E lo scenario politico è cambiato rispetto a quando è salpata l’ultima nave, la Madleen: nella precedente missione l’equipaggio è stato fermato e sequestrato a 150 miglia dalle acque palestinesi e israeliane, quindi in maniera completamente illegale poiché in acque internazionali. E’ stato chiesto all’equipaggio di firmare un documento in cui dichiaravano di essere entrati illegalmente in Israele e ovviamente si sono rifiutati tutti perché nessuno di loro era entrato. Questo è uno degli scenari probabili e che si è presentato più volte durante le missioni di Freedom Flottilla”. “Noi – conclude – abbiamo solo certezza delle nostre intenzioni. Siamo in 21: ci sono medici, infermieri, giornalisti, attivisti per i diritti umani. E’ un gruppo vario, con persone che provengono anche da Stai Uniti, Canada, Francia e Tunisia”.
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13:48
Hamas, “accordo vicino. Risolti i punti di contrasto”
“L’accordo (su Gaza) è già pronto, (siamo) in attesa dell’annuncio”: lo hanno dichiarato a Ynet fonti vicine ad Hamas, aggiungendo che “i punti di contrasto sono stati significativamente ridotti”. “La pressione americana sta funzionando – secondo queste fonti -. C’è terreno fertile per raggiungere un accordo e stiamo già parlando di divergenze di pochi chilometri nella zona cuscinetto al confine orientale di Gaza, di fronte alle comunità circostanti. Questo non costituisce più un ostacolo sostanziale”. Le fonti hanno anche affrontato i punti chiave per lo scambio di prigionieri con Israele, affermando che “la formula è già stata concordata nei colloqui precedenti: 50 detenuti per ogni ostaggio”.
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12:43
Fonti mediche: “54 morti a Gaza, 51 vicino centri distribuzione aiuti”
Fonti negli ospedali di Gaza hanno riferito che dall’alba di oggi 54 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano, tra cui 51 in attesa di aiuti umanitari vicino a centri di distribuzione. Lo riferisce Al Jazeera.
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11:54
“Attacchi israeliani su Gaza, 25 morti. 19 aspettavano aiuti umanitari”
Almeno 25 palestinesi sono stati uccisi dall’alba di oggi negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza, secondo fonti mediche citate da Al Jazeera: 19 di loro aspettavano gli aiuti umanitari vicino a centri distribuzione.
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11:47
Il Papa ai giornalisti: “Il mondo non sopporta più la guerra”
“Dobbiamo dialogare e lasciare le armi”, “il mondo non sopporta più” la guerra, “dobbiamo pregare e avere fiducia in Dio”. Lo ha detto papa Leone lasciandosi intervistare dai giornalisti nall’uscita dalla messa nella cattedrale di Albano. Su Gaza, “abbiamo insistito sulla necessità di proteggere i luoghi sacri – ha aggiunto – e lavorare insieme in questo senso, lasciare tanta violenza e tanto odio”.
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10:15
15 palestinesi uccisi a Gaza: “9 erano ai punti di distribuzione di cibo”
Sono almeno 15 i palestinesi che sono stati uccisi da questa mattina all’alba in attacchi israeliani a Gaza. Lo riporta il sito di al Jazeera, citando fonti ospedaliere che precisano che nove sono stati uccisi ai punti di distribuzione di aiuti alimentari. Due sono stati uccisi mentre aspettavano il cibo in una zona a nord ovest di Gaza City, precisano fonti dell’ospedale Al-Shifa aggiungendo che altre persone sono rimaste ferite.
Secondo al Jazeera, 38 dei 116 palestinesi uccisi ieri a Gaza sono morti mentre erano in fila davanti ai centri della Gaza Humanitarian Foundation, l’organizzazione americana che distribuisce il cibo sulla base di un piano formulato da Israele e Usa dopo lo stop all’accesso delle organizzazioni Onu nella Striscia per portare aiuto alla popolazione civile stremata dalla guerra e dalla fame.
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10:05
Padre Romanelli: “Situazione grave, tutto il mondo chieda la pace”
“La situazione continua ad essere molto grave in tutta la Striscia di Gaza, siamo stati riconfortati della vicinanza della Chiesa, come sempre. Ci ha chiamato Papa Leone. È venuto il patriarca latino, ancora una volta, il cardinale Pierbattista Pizzaballa ed è stato accompagnato dal patriarca greco-ortodosso. Una visita molto sentita, bellissima veramente, in mezzo a questa tragedia il conforto, la preghiera, la vicinanza dei pastori, di tutti i fedeli, di tutte le persone di buona volontà”. Lo ha raccontato ai media vaticani, padre Gabriel Romanelli, parroco della Santa Famiglia a Gaza, ferito dopo un raid dell’esercito di Israele.
“La situazione continua ad essere molto grave”, spiega il parroco, “continuiamo a pregare per la pace, a convincere il mondo che questa guerra non porterà niente di buono, quindi quanto prima finisce sarà meglio, meglio per tutti: per la Palestina, per Israele, per tutti i cittadini”.
“Nella messa di quello stesso giorno, nella chiesa ortodossa dove abbiamo già seppellito i morti – ha raccontato anche – , abbiamo detto la preghiera del Signore Gesù: ‘Signore perdonali perché non sanno quello che fanno‘. Che veramente il Signore non solo perdoni quelli, ci perdoni a noi, perdoni tutto il mondo. Giacché il perdono del Signore è fonte di grazia, di pace di riconciliazione”. “Quindi – conclude – vi chiedo ancora le preghiere e cerchiamo di convincere tutto il mondo a finire questa guerra in ordine di ricominciare a ricostruire la pace, la giustizia, la riconciliazione sia in Palestina che in Israele”.
20/07/2025
da Il Fatto Quotidiano