Per caso emerge, tra le mille cose che bombardano la nostra vita social, un ricordo di undici anni fa. Un breve testo scritto da Gino Strada il 4 agosto del 2014.
“Mentre viene annunciata una nuova tregua umanitaria, EMERGENCY guarda con dolore e indignazione il bilancio degli attacchi contro i civili e le gravi violazioni del diritto umanitario compiute a Gaza nell’ambito dell’operazione “Protective Edge”. A oggi si contano almeno 1.800 morti palestinesi (per il 70% civili, secondo le Nazioni Unite) e 67 vittime in Israele (tra cui 3 civili).
A Gaza sono state colpite scuole, strutture sanitarie, infrastrutture. Un massacro di civili inaccettabile, portato avanti in nome del ‘diritto all’autodifesa’, fingendo di ignorare che questa guerra, così come quelle che l’hanno preceduta, non porterà sicurezza o pace né ai cittadini israeliani né a quelli palestinesi. Porterà solo nuovi lutti, nuova distruzione, nuovo odio, nuova guerra.
L’Italia, all’interno dell’Unione Europea, è il principale fornitore di sistemi militari a Israele. Chiediamo che il nostro Stato, la nostra Repubblica che ripudia la guerra, non sia complice di questa delirante spirale di violenza. Chiediamo che il governo italiano sospenda immediatamente l’accordo di cooperazione militare con Israele, le prossime esercitazioni dei caccia israeliani nei cieli di Sardegna e la fornitura di sistemi militari, nel rispetto della legge italiana (la legge 185/90 vieta di vendere armi a Paesi in conflitto o responsabili di gravi violazioni dei diritti umani) e dell’articolo 11 della nostra Costituzione che ripudia la guerra. Ci uniamo a tante voci, italiane e internazionali, nel chiedere che l’Italia, nel semestre di presidenza dell’Unione Europea, si faccia promotrice di un vero percorso di pace, con gli strumenti della diplomazia e dei diritti”.
Undici anni fa Gino Strada poneva all’opinione pubblica italiana e al governo il problema delle violazioni del diritto internazionale di Israele, l’uccisione di civili palestinesi, l’abbattimento di scuole, strutture sanitarie, infrastrutture. E chiedeva allo Stato di smetterla di vendere armi a un paese responsabile di gravi violazioni dei diritti umani. Fossero intervenuti allora, l’Italia e gli altri paesi democratici europei, forse questo genocidio in atto non ci sarebbe. Fossero stati fermati con fermezza i crimini contro i civili, il mondo non sarebbe dove è ora, sull’orlo di un baratro morale mostruoso con dei pazzi sanguinari al comando e il diritto internazionale ridotto a uno straccio ( ma con i venditori di armi a far festa).
A chi si rivolgeva in particolare Gino Strada? Al governo di Matteo Renzi. Quel governo che aveva Marco Minniti come autorità delegata alla Sicurezza. Quest’ultimo, del Pd, dopo essere stato anche un ministro dell’Interno “anticipatore” rispetto alle crudeli scelte politiche della fascisteria al governo oggi, si è dimesso nel 2021 da parlamentare del Pd per andare a guidare la Fondazione Med-Or, nata a promossa su decisione del Cda di Leonardo, colosso delle armi, con utili e fatturato in costante crescita. Società che tristemente compare nel rapporto del 2 luglio di Francesca Albanese, “Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio”.
Poi ci chiediamo dove nasce la crisi della sinistra, perché oggi le voci della cultura e della politica sembrano così tiepide di fronte a un genocidio in atto. Mi sembra che il patrimonio di idee e passioni di generazioni sia finito nelle mani di furbetti del salottino che l’hanno capitalizzato per costruirsi opulente e pavide carriere giocando sull’altra sponda etica.
In quel governo Renzi, all’Economia, c’era anche Pier Carlo Padoan, eletto col Pd nel 2018 è finito due anni dopo ai vertici di UniCredit, dopo aver abbandonato il Parlamento. Immagino i tanti elettori che lo hanno votato come fossero felici di aver buttato il proprio voto alle ortiche. Almeno Minniti, nel 2018, non solo fu sconfitto a Pesaro, ma arrivò addirittura terzo nel collegio uninominale, dopo Movimento 5 stelle e Centro destra. Gli elettori avevano capito prima l’inutilità di quel voto (comunque l’ex ministro fu ripescato con le liste bloccate del proporzionale).
Concludo dicendo che comunque fa tristezza assistere al balletto dei codardi. Oggi, come ieri
10/08/2025
da Remocontr