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‘Pianeta acqua’, per salvare i viventi dalla stupidità umana

‘Pianeta acqua’, per salvare i viventi dalla stupidità umana

«Climate Week», la settimana dedicata al clima, per parlare di cambiamento climatico, sostenibilità e nuovi modelli di economia. Protagonista dell’incontro a Venezia è stato Jeremy Rifkin, guru dell’economia verde e autore del suo nuovo libro-manifesto «Planet Aqua».

Tecnologia e natura

A distanza di vent’anni dal suo best seller «Economia all’Idrogeno» che lo rese famoso in tutto il mondo, l’economista americano che prova a unire tecnologie e natura rincara la dose contro l’inquinamento: «I danni del cambiamento climatico non hanno confini. Il nostro è il Pianeta Acqua, dovremmo cambiargli nome».

L’acqua e non la terra

Rifkin prosegue con il suo noto piglio da visionario che tanto successo editoriale gli ha riservato: «È l’acqua, non la terra, che ci rende unici nell’universo. E adesso l’idrosfera, per effetto del riscaldamento globale, si sta ribellando come dimostra la frequenza sempre maggiore di eventi meteorologici estremi che danneggiano gli ecosistemi, le infrastrutture e spesso portano morte. L’era dei combustibili fossili va archiviata al più presto o il tempo per la nostra specie finirà».

L’acqua e la vita sulla terra

Il problema è che per affrontare la crisi usiamo lo stesso manuale di istruzioni che ci ha portato fin qui mentre dovremmo ripensare tutto. Il punto di partenza è l’acqua: senza non ci sarebbe la vita sulla Terra; è l’idrosfera che determina la litosfera, con il suolo, gli alberi, le piante. «I nostri seimila anni di civiltà – scrive Rifkin nel suo nuovo libro- sono stati anni di civiltà idraulica: abbiamo progressivamente provato a controllare l’acqua e metterla al nostro servizio: le dighe, gli argini, gli acquedotti, i bacini idrici sono le tappe di questa storia che va dalla Mesopotamia ai giorni nostri passando per l’Antica Roma»

L’Europa forse si sveglia

In questi giorni la Commissione europea sta per pubblicare «Strategia per la resilienza idrica». Una bozza del programma comunitario ottenuta in esclusiva dalla versione europea di Politico, rivela che più del 40% della popolazione dell’UE sta già sperimentando la scarsità d’acqua. Una relazione dell’Agenzia Europea per l’Ambiente del 2024 ha concluso che le risorse idriche europee sono sottoposte a una crescente pressione a causa dell’inquinamento e dell’uso eccessivo.

Siccità e inquinamento

Si prevede che le siccità diventeranno più frequenti e intense, soprattutto, ma non esclusivamente, nell’Europa meridionale. Periodi di siccità più lunghi comprometteranno la qualità dell’acqua e minacceranno l’approvvigionamento di milioni di persone in Europa. Secondo il Centro comune di ricerca (JRC), entro il 2050 fino a 65 milioni di persone nell’UE e nel Regno Unito potrebbero sperimentare la scarsità d’acqua per alcuni periodi dell’anno se le emissioni di gas serra continueranno ad aumentare a causa di una serie di fattori che vanno dalla cattiva gestione e dalle scarse infrastrutture, alla domanda incontrollata da parte dell’industria, dell’agricoltura e dei sistemi pubblici di approvvigionamento idrico.

Costi iperbolici per sopravvivere

I costi per l’economia europea sarebbero immensi – indica il rapporto – e anche la produzione di energia ne risentirà. Le centrali nucleari e termiche avranno meno acqua per il raffreddamento; per non parlare dei ‘data center’ dove s’immagazzinano i dati di internet che subiranno una crescita produttiva con lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. Il JRC stima che i danni economici causati dalla sola siccità potrebbero ammontare a 12-15 miliardi di euro entro il 2050 e fino a 45 miliardi di euro entro il 2100. Nel frattempo, la distruzione causata dalle inondazioni costiere e fluviali costerà fino a 287 miliardi di euro all’anno entro la fine del secolo.

Intelligenza artificiale, stampanti 3D, energie rinnovabili

Esperti e studiosi ribadiscono che un nuovo sistema economico è alle porte: l’intelligenza artificiale, le stampanti 3D e le energie rinnovabili saranno il perno di un nuovo mondo che consumerà sempre più energia. «L’unica cosa da fare è ripensare all’acqua come a una fonte di vita invece di una risorsa da sfruttare- è la ricetta di Rifkin- Per far questo dovremo adottare un ‘Blue Deal’ che si affianchi al ‘Green Deal’ che l’Unione Europea ha già varato. Il momento per farlo è adesso, tutto il resto è distrazione».

Economia globale criminale

  • Il monito visionario di Rifkin riporta però ad una realtà che a noi non può sfuggire: l’economia globale sta andando nella direzione opposta. Negli Stati Uniti, la prima potenza economica del mondo, ha vinto un presidente con lo slogan «Il petrolio prima di tutto». La Cina, la seconda potenza, è il più grande produttore di carbone che trasforma in prodotti petrolchimici e combustibili con un sistema tra i più inquinanti al mondo. La generazione di elettricità nel mondo rischia di non tenere il passo della domanda. Il Pianeta Acqua è in pericolo.

07/06/2025

da Remocontro

Valerio Sale

 

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