ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

Non fu il mare, fu lo Stato

Non fu il mare, fu lo Stato

La notte del 26 febbraio 2023 il caicco Summer Love si è schiantato davanti alla costa, mentre la macchina dei soccorsi restava immobile. Il piano Sar non fu attivato. I comandi sapevano. Non fu un errore: fu una scelta

Ci sarà un processo. È una notizia. Una sconfitta per chi sognava di seppellire anche le responsabilità insieme ai corpi. Il giudice di Crotone ha rinviato a giudizio sei ufficiali – quattro della Guardia di Finanza, due della Guardia Costiera – per la strage di Cutro. Naufragio colposo e omicidio colposo plurimo: novantaquattro morti, trentacinque bambini.

La notte del 26 febbraio 2023 il caicco Summer Love si è schiantato davanti alla costa, mentre la macchina dei soccorsi restava immobile. Il piano Sar non fu attivato. I comandi sapevano. Non fu un errore: fu una scelta.

La procura parla di ritardi, sottovalutazioni, negligenze. E sarà lo Stato, datore di lavoro degli imputati, a dover rispondere dei danni. Le Ong sono state ammesse parte civile, perché salvare vite non è propaganda. È dovere.

La Regione Calabria, invece, ha ritirato la sua costituzione: voleva colpire gli scafisti, non chi ha lasciato annegare. Un errore “materiale”, hanno detto. Politico, si dovrebbe dire.

Il processo inizierà il 14 gennaio 2026. Arriva tardi, come tutto in Italia quando riguarda i migranti. Ma arriva. E questo basta a turbare il sonno di chi sperava che il mare inghiottisse tutto: i cadaveri, le omissioni, le domande. Invece no. Galleggiano. E bussano in aula.

Per mesi si è cercato di archiviare Cutro come un destino avverso, una burrasca fatale, un evento da commemorare senza mai indagare. Ora, almeno, qualcuno dovrà spiegare perché quelle vite non sono state salvate. Perché i segnali sono stati ignorati. Perché la burocrazia ha vinto sulla pietà.

22/07/2025

da Left

Giulio Cavalli

share