Tel Aviv dichiara guerra all’Iran: già scattata la rappresaglia. Il premier israeliano dichiara che senza il supporto degli Usa forse non avrebbe lanciato l’offensiva contro l'Iran.
Israele ha chiamato la sua offensiva contro l’Iran ‘Am Kalavi’ che in ebraico significa ‘Un popolo forte come un leone’. Un nome sintetizzato in inglese in ‘Rising lion’. Che si è tradotto in un attacco massiccio avvenuto nella notte di giovedì contro impianti nucleari e militari, fabbriche di missili balistici e alti ufficiali iraniani.
Attacco a cui in serata ha risposto l’Iran con il lancio di centinaia di missili su Israele in più ondate. L’Iran ha affermato di aver abbattuto due aerei militari israeliani e di aver catturato la donna pilota di uno dei jet. Ma gli israeliani hanno smentito la notizia.
Netanyahu: senza il supporto Usa non avremmo attaccato
La decisione dell’offensiva è stata presa dal premier israeliano Benjamin Netanyahu lunedì scorso, quando ha chiamato il presidente americano informandolo della sua intenzione e inducendolo ad evacuare il personale americano in Medio Oriente per il timore di ritorsioni iraniane. “Siamo in un momento decisivo nella storia di Israele”, ha dichiarato Netanyahu in un videomessaggio registrato.
“Pochi istanti fa Israele ha lanciato l’Operazione Leone Nascente, un’operazione militare mirata a contrastare la minaccia iraniana alla sopravvivenza stessa di Israele. Questa operazione continuerà per tutti i giorni necessari a rimuovere questa minaccia”, ha aggiunto, suggerendo quindi che l’offensiva per neutralizzare il programma nucleare del nemico potrebbe protrarsi.
Netanyahu, ad ogni modo, ha ribadito l’importanza del supporto americano nell’innescare l’attacco contro l’Iran.
“Senza il supporto americano, forse non l’avremmo lanciato”, ha detto, citato dal quotidiano israeliano Haaretz. E le forze americane avrebbero partecipato all’operazione israeliana per respingere il contrattacco iraniano. L’attacco di Israele sulla capitale dell’Iran ha provocato 78 morti tra i residenti e 329 feriti, hanno reso noto media iraniani.
L’Iran giura vendetta e promette di aprire le porte dell’inferno a Israele
“La decisione di agire la scorsa notte non è stata presa con leggerezza, abbiamo agito per proteggere i nostri cittadini. Le parole vuote non fermeranno l’Iran, Israele lo farà”, ha detto l’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon.
“Non sapremo quanto durerà l’operazione, continueremo ad agire fino a che la minaccia non sarà eliminata”, ha aggiunto, definendo gli attacchi a Teheran “un’azione calcolata e necessaria basata su chiare informazioni di intelligence e in risposta ad una minaccia esistenziale”.
“Il regime sionista criminale e illegittimo avrà un destino amaro e doloroso, con conseguenze gravi e distruttive”, ha dichiarato il nuovo Comandante delle Guardie Rivoluzionarie, Mohammad Pakpour, aggiungendo: “Apriremo le porte dell’inferno a Israele”.
“Non si tratta di un’operazione: è una guerra, pianificata e condotta a 1.500 chilometri da casa”, hanno commentato alti ufficiali Idf.
“Le forze armate iraniane agiranno con forza e porteranno alla rovina il regime sionista” che “non uscirà indenne da questo crimine”, ha detto la Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei.
Israele abbatte i vertici del regime iraniano
I raid dello Stato ebraico hanno eliminato il comandante dei pasdaran, Hossein Salami, il capo di Stato maggiore dell’Esercito, Mohammad Bagheri, e anche Esmail Qaani, che guidava le forze Quds, il dipartimento d’élite dei guardiani della rivoluzione specializzato nelle operazioni all’estero e di fatto braccio operativo per l’esportazione della rivoluzione islamista, che ha supportato le milizie sciite in Libano, Siria e Iraq e gli Houthi yemeniti.
Nel suo colloquio con il premier israeliano, il presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato la necessità di risolvere le questioni relative al programma nucleare iraniano esclusivamente attraverso mezzi politici e diplomatici, ed ha espresso la sua disponibilità a mediare.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha detto che Parigi “parteciperà ad operazioni di protezione e difesa di Israele” nel caso di rappresaglie condotte da Teheran, se sarà “in situazione di farlo”.
13/06/2025 21,52
dad La Notizia