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Nato: la Russia è una minaccia. Londra: siamo già in guerra

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Mondo di pazzi. «Il Segretario generale della Nato chiede un aumento del 400% delle difese aeree e missilistiche per contrastare la minaccia russa», titola il britannico Guardian, un drastico aumento della spesa militare «perché la minaccia russa non scomparirà nemmeno quando la guerra in Ucraina finita. Mentre la ministra Reeves avverte ‘Siamo già in guerra con la Russia’

Nato ‘volonterosa’ europea senza Usa?

Due notizie-bomba al prezzo di una. Dato che mai la Nato, prima d’ora, era arrivata a ipotizzare progetti di riarmo di una simile portata finanziaria. Aggiornare i sistemi delle difese aeree e antimissile, infatt (aumentandole di quattro volte), trattandosi di sistemi d’arma sofisticati e ad altissimo valore aggiunto tecnologico, comporta un esborso finanziario di una portata quasi ingestibile per qualsiasi bilancio pubblico. A meno che non si vogliano tagliare i servizi sociali, per fare missili. La seconda riflessione-scoop ci porta, invece, in una ‘terra incognita’. Dunque, sostiene l’ex Primo ministro olandese Rutte, la Russia resta «il nemico», a prescindere dalla guerra in Ucraina e da come essa finirà. E pare di capire che il «problema russo, prima o dopo, dovrà essere affrontato e «risolto» una volta per tutte. Il che, parlando di una superpotenza nucleare, se ci si riferisce a uno scontro sul campo, sembra proprio un azzardo, ipotizzato da una manica di sprovveduti.

Sulla scia di Trump i ‘fuori di testa’ crescono

«In un discorso tenuto al think tank di Chatham House a Londra – ha scritto il Guardian – Rutte ha sostenuto che l’Alleanza ha bisogno di un salto di qualità nella nostra difesa collettiva e di più forze e capacità per attuare pienamente i nostri piani di difesa». ’Il fatto è che il pericolo non scomparirà nemmeno quando la guerra in Ucraina finirà’, ha detto riflettendo la convinzione che il Cremlino non si smilitarizzerà anche se accettasse un cessate il fuoco e, infine, una pace con Kiev. «Gli strateghi militari – aggiunge il Guardian – ritengono che la Russia cercherà di mantenere un esercito attivo ed esperto, forte di oltre 600 mila uomini, e di mantenere elevati livelli di spesa per la difesa, pari a circa il 6,5% del Pil del Paese, minacciando così il fianco orientale della Nato». Certo, Rutte non spiega come mai l’invincibile Putin, in oltre tre anni di guerra, non sia stato capace non solo di minacciare di nuovo Kiev, ma nemmeno di conquistare qualche decina di chilometri a Ovest del Dniepr. E abbia, anzi, dovuto subire lo sfregio di subire lui un’invasione ucraina, nel Kursk, domata dopo quasi un anno.

  • Non esibisce nemmeno la contabilità ufficiale (Sipri, Stoccolma) delle spese per la difesa, dalle quali si desume, numeri alla mano, che l’Occidente nel suo complesso spende almeno 15 volte più di Mosca. Per ora. Perché i piani sono di arrivare almeno a 20 volte nel giro di pochi anni.

Truppe armi ‘donate’ all’Ucraina

«Sarà inoltre necessario – ha ribadito Rutte, citato dal Guardian – un più ampio rifornimento di armi, inizialmente esaurite durante il lungo periodo di pace successivo alla fine del conflitto e, in secondo luogo, perché negli ultimi tre anni sono state donate all’Ucraina molte risorse per aiutarla a respingere l’invasione russa su vasta scala. I nostri eserciti hanno bisogno anche di migliaia di veicoli blindati e carri armati in più, milioni di proiettili di artiglieria in più e dobbiamo raddoppiare le nostre capacità abilitanti, come logistica, rifornimenti, trasporti e supporto medico», ha concluso il Segretario generale della Nato. Rutte ha anche visitato la Sheffield Forgemasters, un’acciaieria nazionalizzata di proprietà del Ministero della Difesa, che produce componenti complessi per sottomarini nucleari, prima di incontrare Starmer. Il Segretario generale della Nato, fin dalla sua nomina esorta i soci dell’Alleanza ad aumentare le spese per la difesa, come preteso da Trump. In particolare, Rutte ha proposto di stanziare un 3,5% del Pil entro il 2035, con l’aggiunta dell’1,5% destinato alla sicurezza informatica e alle infrastrutture militari.

Londra è già in guerra con Mosca senza la Nato

L’arrivo del Segretario della Nato a Londra, cade nel mezzo di un acceso dibattito all’interno del Partito laburista sulla gestione del bilancio statale e, in particolare, sull’aumento delle spese militari e i proposti tagli ai sussidi sociali per alcune categorie svantaggiate. I problemi di bilancio permangono e il Premier Starmer è sempre sotto tiro. Ma con un’abile manovra di scaricabarile, ha riversato tutto l’inghippo sulle fragili spalle del Cancelliere dello Scacchiere, la ‘ministra’ Reeves. In una situazione di questo tipo, l’unico modo di giustificare le spese è l’emergenza ‘sicurezza’. La gente si deve convincere che è in pericolo o, come nei film degli alieni, che sta per essere invasa. Detto fatto.

  • «Una guerra mondiale con la Russia è inevitabile, Anzi, se proprio lo volete sapere, si può dire che, in un certo senso, siamo già in guerra». Questa volta il lugubre vaticinio non arriva, però, dal solito politico, ansioso di catturare sostegni e risorse per il gigantesco complesso militare-industriale, ormai divenuto una vera idrovora dei bilanci pubblici. No, a mettere tutti sull’avviso è Fiona Hill, consulente del governo di Sua maestà britannica.

La nuova Strategic Defense Review del Regno Unito

Per chiarirci, Mrs. Hill è una ‘esperta di conflitti’, ma soprattutto è l’autrice, assieme ad altri due colleghi, nientemeno che della nuova Strategic Defense Review (SDR) adottata dal Regno Unito. Si tratta della dottrina bellica, riveduta e corretta, che ridisegna un ruolo ‘molto più muscolare’ per l’Inghilterra, e che passa attraverso un massiccio riarmo che avrà (ovviamente) costi senza precedenti. Quindi il governo (laburista) di Sir Keir Starmer ha il compito di organizzare la sicurezza del Paese, secondo modelli e scenari di ‘registi’ che già si dichiarano in guerra, prima ancora che questa sia (malauguratamente) scoppiata. Diplomazia, trattative, eventuali riavvicinamenti, compromessi, per evitare carneficine? Manco a parlarne. I sacri tomi della dottrina strategica che per ora ‘illuminano’ i pensatoi di Downing Street, del Foreign Office e di Whitehall dicono che chi sogna un’alba di pace non ci ha capito il resto di niente.

Putin famelico vuole mangiarsi l’Europa

  • Putin vuole conquistare l’Europa, anzi, il mondo. La sua sete di territori e di sangue occidentale è insaziabile. Per cui, se non volete essere invasi e ‘vampirizzati’, prego, signori, accomodatevi alla cassa e spendete. E, se possibile, spandete. Perché secondo Mrs. Hill, ormai non bisogna fidarsi più nemmeno degli Stati Uniti di Trump e l’unico ‘amico’ sul quale possiamo contare è la nostra “Colt” calibro 45, come ai tempi che furono di Wyatt Earp e Billy the Kid. Tempi eroici e leggendari, che fanno tanto Hollywood. Mancano solo gli indiani. Quelli ci hanno già pensato gli americani a sterminarli.

10/06/2025

da Remocontro

Piero Orteca 

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