05/11/2025
da Il manifesto
Fori Imperiali. Funerali in Romania per Octav Stroici. La procura indaga su appalti e misure di sicurezza
Dopo quasi 12 ore incastrato sotto i detriti, Octav Stroici è deceduto. La cronaca del terribile incidente alla Torre dei Conti di Roma, che solo per un caso non si è rivelata una strage di operai e turisti, adesso si divide in due storie: quella privata di chi resta, la moglie Mariana e la figlia Alina, e quella pubblica della reazione delle istituzioni davanti a un caso eclatante di morte sul lavoro. L’incidente di Stroici, a differenza degli altri (più di tre al giorno di media, secondo i dati Inail), è avvenuto in diretta tv. La polvere dei calcinacci, lo sforzo dei vigili del fuoco per individuare la voce flebile dell’operaio sepolto dal solaio, i colleghi scampati per un pelo stretti attorno alla moglie, il sindaco della Capitale, Gualtieri, che non si è mosso da largo Ricci: tutto sugli schermi, «come per Vermicino», ha sostenuto qualcuno. Ma quella di Alfredino aveva i contorni della disgrazia, quella di Stroici è, invece, una morte annunciata che ha cause e responsabilità.
STROICI ERA ARRIVATO in Italia dalla Romania 20 anni fa. Era un muratore specializzato, operaio di secondo livello, come richiedeva quel tipo di intervento nella torre medievale e per questo nel 2021 era stato assunto da Edilerica, un’azienda specializzata in ristrutturazione di siti storici. Gli mancava solo un anno alla pensione. I funerali, per volere della famiglia, si terranno in Romania. In Italia invece è il consueto giorno «del dolore, poi si farà chiarezza sull’accaduto», come recita la frase più citata nei commenti di istituzioni, sindacati e politica. Oggi nella Capitale è lutto cittadino mentre il ministro alla Difesa Crosetto ha annunciato che, «per rispetto all’operaio morto», non si terrà il sorvolo delle Frecce Tricolori sulla capitale per la giornata delle Forze Armate. Ieri si è tenuta anche una fiaccolata organizzata da Cgil, Cisl e Uil di Roma. Dietro lo striscione «Basta morti sul lavoro», hanno sfilato delegazioni di tutti i partiti del centrosinistra e una di FdI e l’amministrazione capitolina al completo, sindaco in testa.
LA PROCURA DI ROMA sta procedendo per omicidio colposo e disastro colposo. Ingegneri strutturisti sono al lavoro per accertare la dinamica dei due cedimenti della Torre dei Conti, le verifiche saranno svolte anche sul tipo di impalcature utilizzate e sull’equipaggiamento degli operai, mentre oggi dovrebbe essere effettuata l’autopsia sul corpo di Stroici. Al momento il procedimento è contro ignoti ma si indaga sull’iter di assegnazione dell’appalto di oltre 56 milioni di euro (finanziato con i fondi del Pnnr “Caput Mundi”, destinato ai grandi eventi turistici), per accertare la sussistenza dei requisiti da parte della società a cui erano stati affidati i lavori. Oltre a Edilerica e Picalarga (altra ditta esperta con una storia centenaria) sarebbero sei gli affidamenti diretti relativi alla gara di appalto. Gli inquirenti intendono capire se anche in questo caso si era in presenza di subappalti. La sovrintendenza capitolina nega: «Non c’è stato ricorso al massimo ribasso, né abbiamo mai autorizzato forme di appalto a cascata». «I sei affidamenti diretti sulla piattaforma Tuttogare riguardano servizi tecnici – spiegano da piazza Lovatelli – La progettazione esecutiva è stata invece affidata a tre diversi operatori, scelti in base alla loro specifica competenza: Edilerica Appalti, Costruzioni srl e Picalarga srl». «La società per la quale lavoriamo, Edilerica – ha detto un operaio arrivato a largo Ricci con un mazzo di fiori firmato “I colleghi” – è ottima, rispetta tutte le regole, non ci meritavamo questa disgrazia».
RIMANE IL FATTO che la vittima aveva 66 anni e il collega ferito, Gaetano La Manna (ricoverato per trauma cranico e dimesso nella notte di ieri), 64. Un’età nella quale si dovrebbe essere già in pensione, soprattutto dopo aver svolto lavori usuranti, come quelli nell’edilizia. Invece entrambi erano costretti a lavorare ancora. Per anticipare l’uscita dal lavoro bisogna avere i requisiti, che difficilmente i lavoratori di origine straniera hanno maturato. È complicato anche per il resto degli operai edili vista la natura precaria e discontinua di questo tipo di lavoro. «Come ci si può stupire di trovare persone sui ponteggi in età da pensione?», si chiede Diego Piccoli, segretario Fillea Cgil Roma e Lazio. «C’è difficoltà ad avere una vita dignitosa, bisogna prima risolvere la questione salariale, ribadiamo gli infortuni non esistono, esistono responsabilità che causano morti e incidenti». Mentre il segretario generale della Uil, Bombardieri, nel ribadire la necessità di introdurre «il reato di omicidio sul lavoro», insiste sui subappalti: «Soprattutto nell’edilizia è necessario chiarire quali aziende lavorano e che tipo di contratto usano». Anche Unimpresa è critica sul codice degli appalti, approvato dalla destra nel 2023, in particolare in merito all’innalzamento della soglia per gli affidamenti diretti di lavori (che dunque non necessitano di essere banditi a gara) da 40mila a 150mila euro. «La sicurezza non si gioca solo nel cantiere principale, ma soprattutto nei livelli più bassi della filiera, dove i controlli si diradano e le responsabilità si confondono», ha sottolineato il presidente Paolo Longobardi.
«C’È MOLTA RABBIA e speriamo che il cordoglio di questi giorni non sia finto – ha dichiarato il segretario Cgil Roma e Lazio, Natale di Cola – Quando ci sono state le occasioni per riformare questo argomento, come il referendum, qualcuno diceva di andare al mare. Poi il governo ha fatto un decreto finto che non serve a salvare nessuno sul posto di lavoro».

