ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

Meloni gioca a nascondino con la democrazia

Meloni gioca a nascondino con la democrazia

I cittadini possono scegliere di non votare, chi governa no.

Giorgia Meloni gioca d’azzardo anche col voto. Di fronte al referendum sulla cittadinanza dell’8 e 9 giugno, mette in scena l’ennesima furbizia istituzionale: «Vado a votare ma non ritiro la scheda». Un equilibrismo che tradisce la paura di un doppio tonfo: al referendum e alle amministrative.

Ma qui la furbizia diventa violazione costituzionale. I cittadini possono scegliere di non votare, chi governa no. Chi siede al vertice delle istituzioni ha il dovere di garantire il pieno svolgimento delle consultazioni e favorire la partecipazione, come prescrive l’articolo 54 della Costituzione. La Repubblica nasce da un referendum: oggi il governo umilia quella stessa radice democratica.

Meloni e il suo blocco di potere usano ogni leva per delegittimare il referendum: lo definiscono confuso, inutile, persino mistificatorio. Intanto il controllo mediatico di governo spinge il Paese verso l’astensione, alimentando una deriva già allarmante: dal 90% di partecipazione negli anni Settanta al 55% di oggi.

Svuotare la partecipazione è la loro strategia: meno cittadini decidono, più il potere resta saldo nelle stesse mani. È la mutazione autoritaria travestita da astuzia tecnica. In questo disegno il voto non è più uno strumento di democrazia, ma un rischio da disinnescare. Non partecipare diventa il nuovo ordine implicito. La propaganda suggerisce che votare sia inutile, l’astensione una scelta “neutrale”. Ma è il contrario: il silenzio del popolo è l’ossigeno di chi comanda senza voler rispondere.

03/06/2025

da Left

Giulio Cavalli

share