L’annessione e colonizzazione di Gaza è la risposta che invoca la destra israeliana ai riconoscimenti dello Stato palestinese. «Se desiderate uno Stato palestinese, costruitelo a Londra, a Parigi, nei vostri Paesi», provoca lo speaker della Knesset alla conferenza mondiale dei presidenti dei parlamenti a Ginevra. Mentre il mondo scopre via via altri orrori che continuano tra Gaza e Cisgiordania
«Gaza è nostra per sempre» gridano i coloni
- «Amir Ohana, il presidente della Knesset israeliana, ha espresso una posizione ideologica condivisa da gran parte della politica israeliana, non solo a destra e non solo da Netanyahu: i palestinesi non avranno sovranità reale neppure su un centimetro dei Territori occupati nel 1967», avverte Michele Giorgio dal manifesto.
Rioccupazione della Striscia
La rioccupazione permanente della Striscia, o di parte di essa, è al momento la prospettiva più concreta. Israele, ha avvertito ieri il ministro Zeev Elkin, procederà all’annessione di ampie porzioni di Gaza se Hamas non accetterà le condizioni del governo Netanyahu per l’accordo di cessate il fuoco – e solo temporaneo – e per lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri politici palestinesi. Di fatto la strada alla costruzione di insediamenti coloniali a Gaza. Sperando che Hamas non accetti alcun accordo e loro a premere per l’annessione della Striscia e della Cisgiordania.
22 ministri e parlamentari
Ieri ventidue tra ministri e parlamentari della coalizione di destra hanno firmato una lettera in cui chiedono al ministro della difesa, Israel Katz, di approvare un «tour» nel nord di Gaza da parte di gruppi di coloni per esaminare possibili siti destinati a futuri insediamenti israeliani. Tra i firmatari non solo i soliti Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, ma anche il ministro delle comunicazioni Karhi, della cultura Zohar e ‘uguaglianza sociale’ Golan.
«La Striscia non è più un’area geografica, ma il cuore pulsante della Terra d’Israele, un’area con profonde radici bibliche, storiche e nazionali. Il ritorno del popolo ebraico in questi luoghi non è solo un passo strategico, ma un ritorno a Sion nel senso più profondo e pratico», hanno scritto i firmatari.
Assassini di Stato
Nel villaggio di Umm al Kheir, la polizia ha fatto sapere che non restituirà alla famiglia il corpo dell’attivista Awdah Hathaleen – ammazzato lunedì a colpi di pistola da un colono, Yinon Levi, già sanzionato in passato da Stati uniti e altri paesi – se non accetterà di seppellirlo a Yatta o a Hebron e rinuncerà a tenere i funerali. L’assassino, accusato dalla polizia solo di omicidio colposo e non volontario, ha già dichiarato di «essersi difeso da palestinesi che lanciavano sassi, e nessuno crede che sarà mai incriminato per l’assassinio di Hathaleen.
Strage sottotraccia delle brigate dei coloni
In un mese e mezzo i coloni hanno ucciso sei palestinesi: cinque a est di Ramallah e uno nella Cisgiordania meridionale. Dal 7 ottobre 2023, il fuoco dei coloni israeliani ha ucciso 15 palestinesi, frutto delle migliaia di armi da fuoco assegnate ai coloni da Ben Gvir e del reclutamento da parte dell’esercito per le «Brigate territoriali» in Cisgiordania. Una milizia parallela di 5.300 uomini suddivisi in brigate operative in varie zone di scontro etnico. Formazioni ufficialmente sotto la supervisione dell’esercito, ma di fatto soggette all’agenda ideologica dei coloni.
Tardiva presa di coscienza occidentale
Un risveglio benvenuto, nonostante sia tragicamente tardivo. Di questo scrive Caitlin Johnstone sul sito statunitense ‘Ron Paul Institute’, Tezas, e annota: «Chi ha assistito fin dall’inizio a questo genocidio si è chiesto per tutto il tempo: […] Cosa ci vorrà perché la nostra società si desti dal sonnambulismo […] e inizi a opporsi all’olocausto dei nostri giorni?». E, di seguito, elenca gli indicibili orrori di Gaza, che pure non sono bastati a turbare il lungo oblio.
The Ron Paul Institute for Peace & Prosperity
- Non è stato sufficiente che siano stati fatti piovere esplosivi su un gigantesco campo di concentramento [la Striscia di Gaza ndr] pieno di bambini.
- Non è stato sufficiente i bambini siano stati bruciati vivi.
- Non è stato sufficiente che sia stata sistematicamente distrutta l’intera infrastruttura sanitaria di Gaza, arrivando persino ad entrare negli ospedali attaccati e a distruggerne a uno a uno i singoli macchinari.
- Non è stato sufficiente che si siano uccisi più giornalisti di quanti ne siano stati uccisi in entrambe le guerre mondiali, la guerra civile americana, la guerra coreana, la guerra del Vietnam, le guerre jugoslave, la guerra in Afghanistan e la guerra in corso in Ucraina messe assieme.
- Non sono stati sufficienti gli stupri e la tortura sistematica dei prigionieri.
- Non è stato sufficiente il fatto che i soldati dell’IDF condividessero regolarmente foto e video di se stessi che indossavano in modo ironico gli abiti delle donne palestinesi morte e sfollate e giocavano con i giocattoli dei bambini palestinesi morti e sfollati.
- Non è stato sufficiente che i funzionari israeliani esprimessero apertamente un intento genocida nei confronti della popolazione di Gaza.
- Non è stato sufficiente che il presidente degli Stati Uniti e il primo ministro israeliano abbiano dichiarato apertamente il loro obiettivo di una completa pulizia etnica del territorio palestinese.
- Non è stato sufficiente che si siano testate sul campo nuove armi da guerra, con i palestinesi ridotti a cavie di laboratorio.
- Non è stato sufficiente che si siano lasciati soffocare lentamente o morire di disidratazione innumerevoli civili, intrappolati sotto le macerie degli edifici bombardati [da 972 Magazine: “Un’inchiesta rivela che, dopo i bombardamenti, l’esercito israeliano spara sistematicamente contro i soccorritori palestinesi, i paramedici e altri civili per impedire loro di salvare i feriti” ndr.].
- Non è stato sufficiente l’uso di un sistema di intelligenza artificiale creato per bombardare i presunti miliziani di Hamas quando erano a casa con i figli e chiamare tale sistema automatizzato “Dov’è papà?”.
- Non è stato sufficiente che i palestinesi siano stati usati come scudi umani.
- Non è stato sufficiente che fossero seppelliti con i bulldozer, ancora vivi, i civili feriti.
- Non è stato sufficiente che le IDF abbiano ammesso di aver gestito un popolare canale Telegram chiamato ‘72 Virgins’ sul quale venivano trasmessi snuff movie estremamente cruenti e sadici di persone a Gaza massacrate dalle forze armate israeliane.
- Non è bastato che i cecchini delle IDF sparassero sistematicamente ai bambini alla testa e al petto in tutta la Striscia di Gaza.
- Non è bastato che si siano fatti volare di notte droni dell’IDF che riproducevano il pianto dei bambini per attirare i civili nascosti e ucciderli.
- Non è stato sufficiente che le truppe dell’IDF comunicassero alla stampa israeliana che avevano ricevuto l’ordine di massacrare i civili affamati in cerca di cibo presso i centri di soccorso.
- Non è stato sufficiente che, in giorni prestabiliti, i cecchini israeliani prendessero di mira diverse parti del corpo dei civili affamati (giorno delle gambe, giorno della testa, giorno dei genitali, ecc.).
- Non è stato sufficiente che cittadini israeliani di estrema destra istituissero posti di blocco per impedire ai camion degli aiuti umanitari di entrare a Gaza mentre essi festeggiavano e allestivano barbecue nelle vicinanze.
- Non è stato sufficiente che Israele sia ricorso alle menzogne e alla propaganda per smantellare il sistema di aiuti che portava cibo e beni di prima necessità a Gaza sostituendolo con un’operazione USA/Israele dove ogni singolo giorno vengono massacrati quanti vi si accostano per ricevere aiuto.
- Non è stato sufficiente che Tel Aviv sia ricorso a un assedio per affamare deliberatamente Gaza per 22 mesi.
I danni irreversibili e vittoria impossibile
«Ma ora che la fame ha raggiunto un punto critico e i decessi per malnutrizione stanno aumentando vertiginosamente, ora che le immagini dei bambini scheletrici morti riempiono i nostri schermi, ora che i danni agli organi e al cervello causati dalla fame sono ormai per molti di essi irreversibili, solo ora basta», l’epilogo tragico di Davide Malacaria, su Piccolenote.it. «Resta che ancora nulla si è mosso, nonostante le condanne».
A margine, una notizia di interesse per gli sviluppi del genocidio: Yedioth Ahronoth ha riferito che, durante un summit del Consiglio di Sicurezza israeliano, il Capo di Stato Maggiore Eyal Zamir ha dichiarato che l’occupazione militare di Gaza è impraticabile, parole che hanno suscitato l’ira funesta del messianico ministro delle Finanze Bezalel Smotrich…