Per i fenomeni che governano l’Italia la parola chiave è sovranità. Una specie di foglia di fico che quando non sai che dire o che fare va a coprire le vergogne.
Sul piano pandemico dell’Oms, per esempio, il governo della Meloni ha deciso l’astensione in buona compagnia di altri dieci paesi, tra i quali la Russia di Putin e Israele di Netanyahu. Buona compagnia si fa per dire, visto che il primo ha invaso parte dell’Ucraina e il secondo sta affamando e sterminando cinicamente donne e bambini nella Striscia di Gaza ed è sotto processo con l’accusa di genocidio.
Sempre in difesa della sovranità si sommano le pavide astensioni all’Onu su ogni condanna contro i crimini di guerra commessi da Israele. Così come il voto contrario, in sinistro e simbolico asse storico con la Germania, sulla revisione del trattato di associazione dell’Unione europea con Israele “per le azioni scandalose portate avanti dal governo Netanyahu”.
E che sovranità sarebbe se un governo così allineato agli interessi bellici e strategici americani e israeliani non obbedisse senza batter ciglio? Che sovranità sarebbe se smettesse di fornire armi e tecnologie militari ai criminali di guerra?
Bisogna chiedere al linguista ministro Lollobrigida, meraviglioso e dadaista interprete delle giravolte meloniane, se conoscono davvero il significato della parola sovranità o se è come la faccenda di Trump vestito da Papa: loro non giudicano i leader alleati, manco se si vestono da Hitler o se per motivi che loro non stanno lì a vedere se fanno morire di fame i bambini palestinesi prima di deportarli e sterminarli in viaggio o nei campi rifugiati.
Forse per loro la sovranità culturale vuol dire obbedire senza vergogna ai peggiori leader mondiali che la storia del crimine applicato alla politica ha messo in campo; ma, di contro, esercitare repressione feroce contro chi protesta e non capisce che tutta questa obbedienza schifosa ai criminali di guerra è una scelta patriottica, e serve a forgiare nuove e feconde obbedienze.
La storia li sbertuccerà. Perché così vanno le cose. E i nostri figli si vergogneranno di tutti i pavidi, gli ignoranti, gli indifferenti che hanno finto di non vedere o hanno creduto agli slogan di potere di questi fenomeni.
25/05/2025
da Remocontro