ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

Guerre balcaniche 30 anni dopo: Croazia ‘Operazione Tempesta’

Guerre balcaniche 30 anni dopo: Croazia ‘Operazione Tempesta’

Operazione Oluja (Tempesta) dell’agosto 1995, offensiva militare con il supporto degli Stati Uniti parallelamente all’intervento aereo della NATO contro i serbi di Bosnia per far prendere alla Croazia il controllo dei territori della Krajna abitata da secoli da una popolazione in maggioranza serba. Pulizia etnica incrociata in tutta la ex Jugoslavia

La cacciata dei serbi di Krajina

L’Operazione Oluja, scattata il 4 agosto 1995, nelle zone tradizionalmente abitate dai serbi in Dalmazia e Slavonia (la cosiddetta Krajina serba). La Croazia mobilitò più di 200mila soldati, e per chi di noi c’era, si impose l’orrore anche letterale della ‘Pulizia etnica’. Centinaia di serbi furono uccisi o dispersi e più di 200 000 persone vennero espulse dalle loro proprietà. Secondo il Daily Telegraph, molti rifugiati finirono poi in Kosovo dopo furono travolti da una seconda tragedia etnica. rimasero senza un riparo sicuro. Belgrado ha organizzato una propria cerimonia in memoria delle vittime serbe e ha consigliato ai propri cittadini di evitare viaggi in Croazia all’inizio di agosto. L’analista politico croato Žarko Puhovski sostiene che l’esaltazione dell’evento ha un doppio significato: rafforzare il consenso interno per l’aumento della spesa militare deciso dalla Nato e inviare un messaggio di forza verso Belgrado.

  • La Croazia è tra i 18 Paesi UE che hanno chiesto accesso al programma ‘Save’, Security Action for Europe, un fondo da 150 miliardi di prestiti per la difesa di cui Zagabria vuole chiedere fino a 1,8 miliardi di euro.

La minoranza serba nel Parlamento croato

Il leader del Partito democratico indipendente serbo (SDSS) che nel parlamento croato occupa i 3 seggi riservati alla minoranza serba, Milorad Pupovac, ospite della Radio Televisione Serba ha dichiarato che l’incitamento all’odio contro i serbi è presente in Croazia da anni, ma ora è diventato parte integrante della politica nazionale. “Registriamo discorsi d’odio contro i serbi da anni. Tali atti sono spesso legati all’eredità ustascia che vive ancora in Croazia. Il problema è che tale politica era ai margini mentre ora è diventata la tendenza maggioritaria, da quando l’estrema destra è parte della maggioranza al potere in Croazia”.

  • L’eredità di quel conflitto ha lasciato strascichi in tutta la ex Jugoslavia riaprendo addirittura le fratture della Seconda guerra mondiale in cui gli le milizie ustascia croate erano alleate del Reich nazista e fascismo italiano.

Il campo di sterminio di Jasenovac

Riflessi dell’orrore di Gaza anche sulle ferite interne jugoslave. A metà dello scorso anno, il Montenegro ha adottato la Risoluzione sul genocidio nei campi di Jasenovac, Dachau e Mauthausen.  Nel campo di sterminio croato di Jasenovac durante la seconda guerra mondiale, vennero ucciso circa 80/90mila serbi, zingari, montenegrini, ebrei in un contesto in cui tra il 1941 e il 1945 oltre 330 mila serbi vennero trucidati dagli ustascia croati.

Problemi con la Storia

Per Zagabria, ovviamente, Oluja è una legittima operazione militare con cui la Croazia ha liberato il suo territorio. Per Belgrado Oluja, ovviamente, è un crimine con cui i serbi sono stati cacciati dalla Krajina di Knin, e in centinaia sono stati uccisi. Tensione chiave che  dura da 30 anni, è l’impunità dei responsabili per i crimini compiuti con Oluja, quando durante l’operazione militare e nei giorni immediatamente successivi, secondo varie stime, furono uccisi secondo la Procura di Stato 214 e secondo la sezione croata del Comitato di Helskinki 600 civili.

Gli eroi per schieramento

  • Quando il 16 novembre 2012 sono stati assolti i generali croati Ante Gotovina e Mladen Markač, il vertice statale della Croazia aveva accolto con grande soddisfazione la sentenza definitiva del Tribunale dell’Aja. Ma nell’euforia che regnava in quei giorni sia l’allora premier Zoran Milanović che l’allora presidente della Repubblica Ivo Josipović avevano espresso la certezza che durante l’operazione Oluja, e nei giorni immediatamente seguenti, furono commessi crimini contro la popolazione civile serba. Ma ora, in Croazia come in gran parte d’Europa, il clima politico è decisamente cambiato. E non sempre in meglio.

05/08/2025

da Remocontro

rem

share