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Dazi Usa-Ue, Parigi: “Giorno triste, Europa sottomessa”. Merz: “Danni ingenti all’economia tedesca”. Euro in caduta

Dazi Usa-Ue, Parigi: “Giorno triste, Europa sottomessa”. Merz: “Danni ingenti all’economia tedesca”. Euro in caduta

Nessun entusiasmo da parte dei Paesi Ue sull'accordo delle tariffe al 15%. Il commissario al Commercio Sefcovic: "L'alternativa era la guerra commerciale". Orban: "Trump si è mangiato Ursula"

“Sappiamo che l’economia tedesca subirà un danno considerevole a causa di queste tariffe”. Sono le parole del cancelliere Friedrich Merz che sottolinea di non essere soddisfatto dell’accordo raggiunto da Stati Uniti ed Europa per i dazi anche se, chiarisce, “penso che non fosse possibile ottenere di più tenendo presente la posizione di partenza che avevamo con gli Stati Uniti d’America”. L’avere accettato tariffe del 15% sui prodotti europei importanti negli Usa – con l’Ue che si impegna anche ad acquistare 750 miliardi di dollari di energia Usa, , destinati in particolare a sostituire il gas russo, e realizzare 600 miliardi di dollari di investimenti aggiuntivi negli Stati Uniti – aveva già provocato la reazione delusa di Parigi con il primo ministro francese François Bayrou che parla di “un giorno triste“, perché “un’alleanza di popoli liberi, riuniti per affermare i propri valori e difendere i propri interessi, decide di sottomettersi”. L’accordo “apporterà una stabilità temporanea in Europa ma è squilibrato“, aggiunge il collega Benjamin Haddad, ministro francese incaricato per gli Affari europei.

E mentre, dopo una partenza positiva, le preoccupazioni per l’economia hanno spinto le Borse a cambiare direzione, trascinate al ribasso dai titoli maggiormente legati all’export – come auto, alimentari ma anche dalla difesa – con l’eccezione di quei settori, come quelli dei semiconduttori, risparmiati dai dazi, l’euro si indebolisce sul dollaro. Così le uniche voci entusiaste dell’intesa siglata con l’amministrazione americana arrivano direttamente dalle istituzioni europee, e in particolare dal commissario Ue per il Commercio, Maros Sefcovic. “Fermiamoci per un momento e consideriamo l’alternativa. Una guerra commerciale può sembrare allettante per alcuni, ma comporta gravi conseguenze. Con i dazi almeno al 30%, il nostro commercio transatlantico si sarebbe arrestato, mettendo a grave rischio quasi 5 milioni di posti di lavoro, compresi quelli nelle Pmi in Europa”. Sefcovic ricorda poi che le aziende europee “ci hanno inviato un messaggio unanime: evitare l’escalation e lavorare verso una soluzione che fornisca risultati immediati”.

“Questo – afferma – è chiaramente il miglior accordo che potessimo ottenere, in circostanze molto difficili. Voi non eravate presenti in sala ma, se foste stati presenti ieri, avreste visto che abbiamo iniziato con il 30%”. Vale a dire che a partire dal “primo agosto” sarebbe stata applicata dagli Usa “una tariffa del 30% sulle nostre esportazioni, il che, praticamente, bloccherebbe tutto il commercio”. Con l’accordo siglato ieri, invece, “i flussi commerciali salveranno i posti di lavoro in Europa e apriranno un nuovo capitolo nelle relazioni con gli Stati Uniti,”, con i quali si discuterà “su come adattare i nostri modelli commerciali reciproci, in questa nuova era di geoeconomia e geopolitica“. Si tratta di “una risposta politica molto importante, perché non riguarda solo il commercio: riguarda la sicurezza, riguarda l’Ucraina, riguarda l’attuale volatilità geopolitica. Non posso entrare nei dettagli di ciò che è stato discusso ieri, ma posso assicurare che non riguardava solo il commercio”, conclude.

29/07/2025

da Il Fatto Quotidiano

Redazione

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