10/12/2025
da Remocontro
Troppo presto per sapere quando e come la tragedia Ucraina finirà, ma molte ipocrisie di ieri via via si svelano, promesse ‘politiche’ e aiuti concreti ad esaurirsi rispetto alla realtà della guerra sul campo. Piano euro-ucraino, Trump: «Lui piazzista, loro leader decaduti». E anche attorno alla tragedia guerra vincono gli interessi. «Agli ucraini un consiglio della Norvegia: continuate a combattere, noi continueremo a incassare».

A Norwegian national flag flies from a vessel near the Scarabeo 8 deepwater oil drilling rig, operated by ENI Norge AS, in Olensvag, Norway
Gli interessi sporchi di guerre e riarmo
C’era una volta la Scandinavia modello di democrazia e civiltà. Mentre il bellicismo europeo e nostrano, rivela la fragilità delle sue motivazioni. Dalla guerra tra il reale e il narrato, quella ibrida della Russia all’Europa e il nostro ammiraglio Nato che vuole partire all’attacco, il progetto Usa di lasciare a noi europei il peso della nostra difesa. Ma forse non basta per far passare la nuova politica. Soprattutto perché -denuncia Fulvio Scaglione su InsideOver-, chiamano in causa le politiche europee degli anni più recenti, e i disastri che ne sono derivati. Alla resa finale della pur eroica Ucraina, saranno molti governo europei e i loro leader, a dover fare in conti col loro elettorato. «Da qui la necessità di esagerare, di buttare sempre nuovi ciocchi nel camino delle ‘strategie di agitazione’ messe in campo per convincere la gente».
Norvegia, altri 4 anni di guerra
Lo studio intitolato Europe’s Choice pubblicato da due centri studi, Corisk e Norvegian Institute of International Affairs e lanciato con grande evidenza da la Repubblica con questo titolo: «Ecco perché all’Europa costa di meno finanziare l’Ucraina che affrontare un Putin vincitore». Titolo efficace, «ma se vai a leggere lo studio, e persino ciò che correttamente scrive l’articolista di Repubblica, le cose cambiano». E scopri che il tema dello studio «non è solo finanziare la resistenza degli ucraini ma riportare la situazione al 2022, all’inizio della guerra, cioè sconfiggere la Russia fino a farla retrocedere ai confini di allora. Impresa che, secondo tutti gli indicatori che oggi possiamo esaminare, o persino immaginare, appare francamente impossibile».
Studio dettagliato dell’impossibile
L’impossibile che proprio secondo lo studio norvegese, richiederebbe quanto segue: «Ben 95 brigate completamente equipaggiate; tra 1.500 e 2.500 carri armati; tra 10 mila e 20 mila blindati; tra duemila e tremila cannoni; otto milioni di droni; missili con raggio d’azione superiore a 300 chilometri; uno scudo antiaereo e antimissile su tutte le regioni occidentali del Paese» (da Repubblica). Lo stesso l’articolista commenta: «Un dispositivo che pare difficile da concretizzare: non solo l’Ucraina ha carenza di soldati, ma non esiste modo di trovare così tanti mezzi corazzati e cannoni sul mercato nel giro di quattro anni». Altri quattro anni di guerra nel loro preventivo? ‘Loro’ di chi? E il racconto in perfetta contraddizione con quanto sostenuto dal titolo.
- Insomma, non si può fare, è un sogno, una illusione mortale per altre migliaia di persone e prolungare la guerra per almeno altri quattro anni. Follia pura.. Tutti ormai sanno che gli ucraini non hanno i soldati -scontato che combattere e morire tocca a loro, mica a noi-, e noi non abbiamo i mezzi, o la voglia di spendere per Kiev i pochi soldi che ci restano.
Triste Norvegia del Nobel per la pace
«Per giudizio di tutti gli osservatori, il Paese che più ha guadagnato dall’invasione russa dell’Ucraina è stato proprio la Norvegia. Ne abbiamo parlato più volte su Inside Over», vanta correttamente Schiavone. «Da quando le relazioni energetiche tra Russia ed Europa si sono (quasi del tutto) interrotte, e i prezzi del gas naturale sono seccamente aumentati, la Norvegia ha realizzato enormi profitti con l’esportazione del proprio gas, arrivando a incassare 130 miliardi l’anno. Questo in un Paese che ha 5,5 milioni di abitanti (due volte il comune di Roma) e che si è certo mosso per aiutare l’Ucraina ma senza mostrare eccessi di generosità: 27,4 miliardi per il settennato 2023-2030, qualcosa meno di 4 miliardi l’anno».
Finale un po’ cattivo
Detto in termini brutali: «I norvegesi sono seduti nei loro salotti all’ombra della Nato e seguono l’andamento della guerra in Ucraina come un grafico della ricchezza nazionale. Più l’Ucraina continua a combattere e l’Europa a investire nella guerra, più loro incassano». E con tutto il rispetto per la serietà e la buona fede degli studi di Corisk e Norvegian Institute of International Affairs, sorprende il consiglio di prolungare la guerra.
- Anzi, a noi di Remocontro ci indigna, testimoni delle sofferenze del popolo arruolato o bersaglio che nei più recenti sondaggi si è espresso molto chiaramente: il 69% di loro chiede la pace il più in fretta possibile. Forse non una ‘pace giusta’, ma la fine di un massacro che una politica interna e internazionale seria ed avveduta avrebbe potuto evitare.

