Come denunciato ieri da Sea Watch, 97 persone si trovano attualmente a bordo della nave mercantile Port Fukuoka dopo aver trascorso almeno quattro giorni in mare. Tra loro ci sono tre donne incinte e i cadaveri di due bambini. Il rischio che vengano respinti in Libia rimane alto.
SOS Mediterranee informa che nella notte il capitano e il proprietario del mercantile hanno chiesto assistenza alla sua nave Ocean Viking, non essendo preparati a gestire una situazione così drammatica e non avendo ricevuto alcuna istruzione per lo sbarco delle persone salvate.
“La mancanza totale di assistenza da parte delle autorità italiane è un vuoto enorme. Chiediamo di assegnare subito un porto” conclude la Ong su X.
In queste ore Giorgia Meloni è a Tunisi a incontrare il presidente Saied per discutere di Piano Mattei e cooperazione tra i due Paesi, ma tace sui sopravvissuti e i cadaveri di due bambini abbandonati su una nave cargo al largo delle coste tunisine dal rifiuto delle autorità di intervenire.
Sono bloccate in mezzo alle piattaforme petrolifere, simbolo dello sfruttamento energetico europeo delle risorse nordafricane e rappresentazione plastica dei rapporti di sfruttamento e clientelismo post-coloniale tra i due Paesi.
Chissà se tra una discussione sui rimpatri e una sugli affari di gas e petrolio a Meloni sfuggirà ancora una volta la problematicità degli accordi con la Tunisia, che porta avanti una politica di violenta repressione interna e razzismo verso i migranti, forse a lei affine.
“Mi chiedo se Saied mostrerà anche a Meloni, come fatto con il delegato USA, la foto dei bambini lasciati morire di fame a Gaza, mentre entrambi lasciano il corpo di due bambini a marcire su una nave cargo insieme ai sopravvissuti e a una donna in procinto di partorire”, commenta Giorgia Linardi, portavoce di Sea-Watch.
31/07/2025
da Pressenza