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Svuotare il mare dell’inflazione con bonus e mance a termine

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IL CASO. Il Consiglio dei ministri ha varato ieri il «decreto energia»: bonus per gas, elettricità, benzina, trasporti. Cambia la sanatoria degli scontrini. Le opposizioni: «misure insufficienti e mance».Lagarde (Bce) difende le sue politiche criticate e invita a tagliare gli aiuti: «potrebbero fare salire i prezzi». In Francia Macron annuncia che ne riprenderà «il controllo

Un decreto che fa scena nel teatro del populismo economico basato su bonus per gas, elettricità, benzina e trasporti, ma che non risolve il problema del potere d’acquisto dei redditi bassi entro i 15 mila euro di Isee o 30mila con almeno 4 figli mangiati dall’inflazione, né avrà un effetto calmierante sui prezzi dei carburanti, come già accaduto con il flop del cartello dei prezzi medi.

COSTERÀ PARECCHIO il decreto Energia varato ieri dal Consiglio dei ministri: quasi 1,5 miliardi di euro per tre mesi fino a dicembre. Saranno così suddivisi: un contributo straordinario – 300 milioni -per l’elettricità, crescente con il numero di componenti del nucleo famigliare. Ci sarà l’azzeramento degli oneri generali di sistema del gas, l’Iva al 5% sulla combustione del gas metano per usi civili e industriali, oltre che per il riscaldamento delle abitazioni. Per contrastare il caro-benzina è stata prevista una mancia caricata sulla card «Dedicata a te»: 100 milioni che andranno a chi percepisce 342 euro «una tantum». Sarà pari a circa 80 euro a famiglia e non arriverà subito. Entro un mese sarà necessario un decreto ministeriale. È previsto un contributo fino a 60 euro – totale 12 milioni – per l’acquisto di abbonamenti di trasporto pubblico locale, regionale, interregionale e di trasporto ferroviario nazionale. Prevista la copertura delle borse di studio per gli studenti universitari risultati idonei non beneficiari, circa 5mila, secondo il ministero dell’università, con uno nuovo stanziamento di circa 7 milioni di euro che si aggiunge ai 10 milioni recuperati dai fondi Pnrr non spesi dalle Regioni.

LA SANATORIA degli scontrini fiscali e fatture che ha provocato un vespaio di polemiche tra l’opposizione nel fine settimana scorso è stata trasformata in un «ravvedimento oneroso». La nuova norma prevede che i contribuenti che, dal 1 gennaio 2022 e fino al 30 giugno 2023, hanno commesso una o più violazioni non oltre il 31 ottobre 2023. Il ravvedimento dovrebbe essere perfezionato entro il 15 dicembre. Secondo il governo tale misura dovrebbe risparmiare la chiusura di oltre «50 mila piccoli esercizi commerciali» ai quali sembra dovrebbe essere così risparmiata la «sospensione della licenza». Si presume che, oltre le scadenze indicate, dovrebbero scattare le procedure e le sanzioni previste in questi casi. È un esempio del blocco sociale degli interessi al quale pensa la destra al governo. Per Antonio Misiani (Pd) che ha attaccato la norma resta «l’ennesimo condono».

GLI INTERVENTI raccolti in un provvedimento modesto, per durata e concezione, è stata commentata positivamente dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso e da quello dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin che hanno evidenziato il sostegno ai «ceti più deboli». Una prova generale di quello che si vedrà giovedì quando sarà firmato a Palazzo Chigi il pacchetto di aiuti per il «trimestre anti-inflazione», ispirato alla medesima lettura emergenziale di un ciclo economico ormai strutturato che durerà almeno fino alla fine del 2025, mentre il potere d’acquisto di salari e redditi sarà eroso anche dall’aumento dei tassi di interesse «che durerà a lungo» ha detto ieri la presidente della Banca Centrale Europea (Bce) Christine Lagarde durante un’audizione al parlamento europeo.

OLTRE A CONFERMARE le sue politiche monetarie criticate da più parti, e a sollecitare il varo dl nuovo «patto di stabilità e crescita» da gennaio, Lagarde ha detto cose note al ministro dell’economia Giorgetti, le stesse che dovrebbero consigliare ai suoi omologhi di mettere da parte la propaganda. I governi, ha detto Lagarde (e non è la prima volta) dovrebbero continuare a ridurre le relative misure di sostegno per evitare di aumentare l’inflazione a medio termine che, secondo la Bce, è tornata ad aumentare ad agosto. Dunque, l’esito del pacchetto di norme approvato ieri dal Consiglio dei ministri potrebbe avere l’effetto paradossale di peggiorare la situazione.

NEL FRATTEMPO in Francia ieri il presidente Macron ha annunciato che il suo governo intende «riprendere il controllo dei prezzi dell’elettricità». Non è ancora chiaro il modo in cui intende farlo, ma l’annuncio dimostra che in due paesi vicini si affronta lo stesso problema in maniera molto diversa senza però trovare una soluzione. Oltre tutto c’è il rischio che l’anno prossimo, se non rifinanziati ed estesi gli aiuti, ci sarà un aumento delle loro bollette.

26/09/2023

da Il Manifesto

Roberto Ciccarelli