ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

Giorgia e le poltrone senza onore

Giorgia e le poltrone senza onore

Marcello De Angelis, da ieri ex dirigente per la comunicazione istituzionale del presidente della Regione Lazio.

Incredibile ma vero, un sodale del clan Meloni ha mollato la cadrega. Il tapino è Marcello De Angelis, da ieri ex dirigente per la comunicazione istituzionale del presidente della Regione Lazio. Di motivi per levare le tende ne aveva un pacco: condannato per associazione sovversiva e banda armata, autore di canzoni antisemite e fasciste, ha difeso di recente i terroristi Mambro e Fioravanti (finiti all’ergastolo anche per la strage alla stazione di Bologna e poi liberati).

Cognato di Luigi Ciavardini, esponente di spicco dei Nuclei armati rivoluzionari, come detta la moda del momento ha provveduto subito a dare un lavoro alla Regione a un altro cognato, peraltro del tutto privo di titoli specifici. Lo stesso De Angelis, d’altronde, ha comunicato così bene per l’istituzione che lo paga, da averla esposta a polemiche un giorno sì e l’altro pure.

Tutto questo però è niente di fronte a una cintura nera di attaccamento alla poltrona come la ministra Santanchè, nota collezionista di indagini a sua insaputa. Che piovano condanne o si tratti solo di opportunità, il punto è che la destra meloniana non ha alcun senso di quelle disciplina e onore pretese dall’articolo 54 della Costituzione per chi svolge funzioni pubbliche.

E persino quando fanno la mossa, come nel caso della deputata Montaruli condannata per peculato, prima le tolgono l’incarico di sottosegretario e poi la risarciscono con una vicepresidenza di commissione. “Fratelli d’Italia ce l’ha dato e guai a chi ce lo tocca”, è il Vangelo del potere nella zoppicante classe dirigente meloniana. E questo vale anche quando la richiesta di lasciare un incarico arriva dallo stesso partito.

Un caso di cui si parla poco, ma è clamoroso per la palese incapacità, è quello dell’aeroporto di Catania, dove migliaia di turisti transitano dalla Sicilia passando sotto una tenda della protezione civile, come se ci fosse un terremoto, con un caldo mortale e senza potersi riposare se non su poche sedie di quelle portate da casa. Una vergogna assoluta, che squalifica tutta l’Italia, tanto che il sindaco di Catania, Trantino, di FdI, chiede da tempo le dimissioni dell’amministratore dello scalo, piazzato da FdI. Secondo voi l’ha spuntata?

30/08/2023

da La Notizia

 di Gaetano Pedullà