ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

Torna lo spettro recessione e lo ammette persino il governo

Torna lo spettro recessione e lo ammette persino il governo

La crescita rallenta e si torna addirittura a parlare di recessione. Le prospettive per l’economia italiana sono tutt’altro che floride, stando alle parole del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ma anche del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Il rallentamento dell’economia italiana è ormai stato annunciato da tutti gli esperti e le analisi. I prossimi mesi si prevedono complicati e il rialzo dei tassi della Bce preoccupa il governo. Per il segretario della Cgil, Maurizio Landini, Visco di fatto certifica il rallentamento dell’economia e chiede quindi al governo di agire.

LA CRESCITA RALLENTA, AVVERTE VISCO

All’assemblea Abi, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, riporta alcune stime sulla crescita, che potrebbe superare l’1% per poi mantenersi “in media intorno a questo valore nel prossimo biennio”. Un aumento che si aspetta essere “in misura moderata nei prossimi trimestri”. Questo a causa delle “condizioni di finanziamento più restrittive” e del “rallentamento del commercio globale”.

La “robusta ripresa” post-pandemica, sottolinea Visco, “si sta attenuando”. E per evitare che la crescita si fermi, secondo il governatore della Banca d’Italia, serve un “elevato livello di investimenti, pubblici e privati”, oltre all’attuazione di riforme strutturali. Serve “un’economia meno rigida e lenta” e bisogna sempre considerare l’impatto cruciale del Pnrr, da attuare “nei tempi concordati” ed evitando che i ritardi “diventino rilevanti”.

Sulla crescita c’è un altro avvertimento lanciato da Visco: le previsioni sono “ancora caratterizzate da elevata incertezza e da rischi orientati prevalentemente al ribasso”. La situazione può peggiorare, insomma, altro che crescita più alta del previsto come sostiene da tempo il governo.

E GIORGETTI TORNA A INVOCARE LA RECESSIONE

Dal governo, invece, arriva un avvertimento pronunciato da Giorgetti sempre in occasione dell’assemblea dell’Abi. In questo caso il ministro sembra voler più che altro andare all’attacco della Bce, ma svela così anche una potenziale debolezza dell’economia italiana: “L’azione delle banche centrali per contrastare l’inflazione è comprensibile ma parimenti comprensibile è il timore degli effetti recessivi per l’economia europea ancora sotto stress”, afferma.

L’ECONOMIA ITALIANA RALLENTA E LA RECESSIONE FA DI NUOVO PAURA

Gli interventi di Visco e Giorgetti non fanno di certo pensare a condizioni positive per l’economia italiana, come sottolinea Landini. “L’economia italiana, a dispetto di una certa narrazione, sta rallentando. La dinamica del Pil è in fase di attenuazione e le prospettive sono di un deciso calo, come ha affermato lo stesso governatore della Banca d’Italia”, sostiene il segretario della Cgil.

Citando sempre Visco, Landini afferma che “il governo appare inerte, mentre l’inflazione continua a impoverire milioni di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati”. Per il leder della Cgil la politica del governo è “insoddisfacente e regressiva nei confronti dei lavoratori e dei pensionati che continuano a impoverirsi”. Un’occasione per chiedere un aumento, con urgenza, dei salari pubblici e privati, da affiancare a una tassa sugli extra-profitti e al contrasto all’evasione.

06/07/2023

Abbiamo preso l'articolo

da La Notizia 

di Stefano Rizzuti