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Un milione di pallottole con i soldi del Pnrr. L’ultima follia dell’Ue

Un milione di pallottole con i soldi del Pnrr. L’ultima follia dell’Ue

04/05/2023

Riprendiamo l'articolo

da La Notizia

di Maria Elena Cosenza

Breton include le armi nel Recovery. Gli Stati membri potranno utilizzare i fondi del Pnrr per produrre munizioni.

Gli Stati membri che lo vorranno potranno utilizzare i fondi del Pnrr per produrre munizioni. La deriva bellicista dell’Unione europea annunciata dal commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, fa un salto di qualità. “Lo strumento per la ripresa e la resilienza è stato specificamente progettato per tre attività principali: la transizione verde, la transizione digitale e la resilienza. Ovviamente, incrementare l’industria o intervenire per sostenere progetti industriali che aumentino la nostra resilienza, anche nella difesa, fa parte di questo terzo pilastro”, ha detto Breton. Insomma, produrre armi per Bruxelles è equiparato alla realizzazione di un ponte o di un’autostrada.

Breton include le armi nel Recovery. Gli Stati membri potranno utilizzare i fondi del Pnrr per produrre munizioni.

La presidente Ursula von der Leyen, presentando la legge, non ha fatto riferimento al Pnrr. Si è limitata a dire che l’obiettivo è produrre un milione di munizioni l’anno mobilitando, insieme agli Stati membri, “un ulteriore miliardo di euro (metà messi a disposizione dall’Ue e metà con il cofinanziamento degli Stati) per potenziare le capacità in tutta Europa“. L’Ucraina “sta resistendo eroicamente al brutale invasore russo. Manteniamo la nostra promessa di sostenere l’Ucraina e il suo popolo, per tutto il tempo necessario. Ma i coraggiosi soldati ucraini hanno bisogno di attrezzature militari sufficienti per difendere il loro paese”.

Ma Breton non ha lasciato spazio ad interpretazioni. Tra gli obiettivi della Commissione c’è l’incoraggiamento per gli Stati membri affinché arrivino “al 2 per cento del Pil per la difesa: dobbiamo adattarci a questa nuova configurazione geopolitica – ha dichiarato – e dobbiamo approvare quanto prima questo pacchetto legislativo per permettere all’industria della difesa europea, che ha mantenuto la capacità produttiva, di fabbricare almeno un milione di munizioni all’interno dell’Ue”.

Per Breton, dunque, non si tratta solo di aiutare l’Ucraina, ma di “rafforzare la sicurezza collettiva di tutta l’Europa: se contiamo l’Ucraina abbiamo 4.000 chilometri di frontiere con la Russia”. Il piano non prevede che siano poste “limitazioni alle catene di approvvigionamento”, ha precisato Breton. “Il settore industriale vuole aumentare la capacità produttiva ma per farlo serve cambiare dei parametri, passare a una modalità di economia di guerra e siamo ben lungi da avere quello che serve – ha aggiunto -. Ecco perché dobbiamo anche rafforzare le catene di approvvigionamento, compresi polveri ed esplosivi: tutti i membri dell’alleanza per l’Ucraina non hanno sufficiente capacità di produzione per le munizioni, compresi gli Usa e altri”.

Conte: “Non permetteremo che i 209 miliardi del PNRR possano essere usati per ermi e munizioni anzichè per asili,sanità e ambiente ”

Ma il Movimento 5 Stelle non ci sta. “Mi auguro che il Governo Meloni non si spinga a tanto. Non permetteremo che i 209 miliardi del Pnrr possano essere usati per armi e munizioni anziché per asili nido, sanità e ambiente. Quei fondi servono a far rialzare l’Italia, non a fare la guerra”. Lo scrive su Twitter il presidente del M5S Giuseppe Conte. Sempre dal Movimento tuona l’eurodeputato Mario Furore: “è assurdo anche solo pensare che questi soldi, essenziali per risollevare l’Italia, vengano spesi in armi. Ciò che serve adesso al nostro Paese è investire nella transizione ecologica e digitale e nelle infrastrutture. Associare il concetto di ‘resilienza’ a quello della guerra è folle”.

Il piano di Bruxelles è una sponda a Kiev sulle munizioni e un salto di qualità nella deriva bellicista 

Ma non è solo il Movimento a insorgere. C’è anche il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra: “Non ci siamo proprio, l’Italia si ribelli a questa follia. Io avevo capito che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza fosse il piano per risollevare i Paesi europei dal disastro della pandemia, per permettere una nuova rinascita fatta di nuove tecnologie ecocompatibili, di scuola e formazione, di un moderno ed umano sistema di welfare. E ora invece scopro che serve ad ingrassare le industrie belliche del Continente, a portare altre distruzioni e morte”. Sottolinea Fratoianni: “No. Non ci siamo proprio. L’Italia – conclude il leader di SI – si ribelli a questa follia”.