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Ultima Generazione, cade l’accusa di associazione a delinquere per cinque attivisti a Padova

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L’accusa di associazione a delinquere contro cinque attivisti dell’associazione ambientalista Ultima Generazione è stata archiviata dalla Procura di Padova.

I manifestanti sono finiti sotto accusa per alcuni fatti dell’aprile del 2022, quando hanno organizzato due blocchi stradali, e del successivo mese di maggio quando hanno imbrattato un muro del centro culturale San Gaetano, oltre ad parete di una sede della Lega. Il blitz più contestato è stato compiuto infine nell’agosto 2022, nella Cappella degli Scrovegni con gli affreschi di Giotto.

Il gip ha ritenuto che non ci fossero le basi per processare gli attivisti per associazione a delinquere. Un reato per cui – se si è ritenuti colpevoli – si rischiano fino a sette anni di reclusione. Gli attivisti saranno comunque processati per blocco stradalemanifestazione non autorizzata e mancato rispetto del foglio di via. “Siamo soddisfatti che la Procura di Padova abbia mutato la propria valutazione dei fatti contestati – ha detto l’avvocato Leonardo De Luca che ha seguito Ultima Generazione. “Fin da subito avevamo evidenziato come non sussistessero i presupposti per una contestazione simile e di tale gravità”.

In un comunicato, trasmesso dagli stessi attivisti alla stampa, Ultima Generazione fa sapere di “avere in serbo grandi cose per questo maggio. Si parte con una grande manifestazione l’11 maggio a Roma“. Le proteste, continuano gli attivisti, “vanno intese come un atto dovuto in difesa della nostra Costituzione, laddove l’art. 9 tutela l’ambiente, la biodiversità, gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. E, hanno concluso nella nota: “La nostra libertà di manifestazione è ogni giorno di più un miraggio, appannaggio solo di chi è vicino al governo Meloni, mentre chi ha idee politiche diverse ottiene multe esorbitanti, leggi ad hoc e manganellate”.

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